Interessante approfondimento de Il Sole 24 Ore riguardo i programmi elettorali dei singoli partiti politici. Il giornale analizza il grado di copertura e di attuabilità delle proposte di quattro partiti o coalizioni: il Partito Democratico, centrodestra (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia), Movimento Cinque stelle, Liberi e Uguali.
Dal deficit e debito fino al lavoro e al welfare, passando per scuola e università. Ci concentriamo essenzialmente sulle proposte per il mondo scolastico e universitario.
Secondo quanto riporta il quotidiano economico, le proposte del Partito Democratico sarebbero realizzabili per il 50%: “Si prova a “ricucire” con il mondo della scuola. L’attenzione principale è alla valorizzazione del personale, docente e non, puntando su incrementi retributivi e “ammorbidimenti” della riforma del 2015. C’è anche un primo tentativo di disegnare un canale formativo professionalizzante, a livello secondario (istituti tecnici) e terziario (Its). Il problema sarebbe come garantire la continuità didattica a favore degli studenti, e cosa fare di due strumenti chiave della Buona scuola, la chiamata per competenze e la valorizzazione del merito”.
Quelle del centrodestra, invece, sarebbero attuabili per il 70%, ma sarebbero anche più generiche: “Le frizioni all’interno della coalizione di centrodestra rendono molto generiche le priorità sull’Education: sul fronte scuola, si sottolinea la necessità di sostenere «aggiornamento e meritocrazia». Si parla anche di «azzeramento del precariato», e di rilancio dell’istruzione tecnica e del collegamento scuola-lavoro. Per l’università si indica «il rilancio». Il problema sarebbero gli strumenti che saranno utilizzati per migliore il link con le imprese”.
Il 50% di copertura e attuabilità per le proposte del M5S: “Si punta ad abolire tout court la Buona Scuola. Nel mirino ci sono soprattutto la chiamata diretta dei presidi, il bonus per i docenti, l’alternanza scuola lavoro. Sull’università la proposta è più selettiva e passa dall’aumento delle borse di studio al rafforzamento della quota premiale del fondo di Finanziamento degli atenei al tagliando per l’abilitazione scientifica nazionale”. Il problema sarebbe trovare gli oltre 35 miliardi per portare la spesa per l’istruzione da 7,9 a 10,2 del Prodotto interno lordo”.
Solo il 40% di copertura e attuabilità per Liberi e Uguali: “Sull’università Liberi e Uguali ha lanciato la proposta forte di rendere gratuita l’università abolendo le tasse universitarie. In pista anche abolizione o ridefinizione dei compiti dell’Anvur. Sulla scuola si propone di cancellare gran parte della riforma del 2015. Il problema? L’ipotesi di eliminare le tasse universitarie a tutti costa come minimo 1,6 miliardi, ma il costo potrebbe salire se aumentassero le iscrizioni”.
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