Le province tagliano i viveri alle scuole

Altro che scuole belle, scuole sicure e buone scuole, ci troviamo nella più totale emergenza, infatti le province non riescono a garantire nemmeno il pagamento delle bollette delle scuole. È un’emergenza nazionale che si sta manifestando, con il classico effetto domino, in molte province italiane. Mancano le risorse per la manutenzione ordinaria e pure per pagare le bollette di luce e gas. Le province, come rilevato da un’inchiesta fatta da “Il Fatto Quotidiano”, hanno terminato l’ossigeno e non riescono più a garantire il pagamento delle bollette delle scuole secondarie di secondo grado.
L’elenco degli enti inadempienti è lungo e preoccupante: Verona, Venezia, Biella, Savona e Taranto. Dopo i tagli draconiani fatti dal Governo Monti e la riforma delle province del Governo Renzi, le risorse economiche per mandare avanti le scuole scarseggiano a tal punto che le province sono costrette a tagliare i viveri alle scuole. In alcuni casi i Presidi hanno dovuto fare la colletta, chiedendo i soldi ai genitori, per pagare le bollette. Ma dove sono finite le risorse economiche, che dovevano essere stanziate alle province per il funzionamento ordinario delle scuole? Come mai questi enti hanno le casse vuote, in riferimento al capitolo di spesa per la manutenzione delle scuole secondarie di secondo grado e a quello per il funzionamento ordinario delle stesse istituzioni scolastiche?
C’è veramente da restare “basiti” rispetto a questo gravissimo problema, soprattutto perché si continua a chiedere ai genitori di pagare bollette e interventi di manutenzione ordinaria, quando tutto questo dovrebbe essere a carico esclusivamente dello Stato. I dirigenti scolastici sono sempre con il cappello in mano a chiedere contributi alle famiglie. Contributi che ormai hanno raggiunto soglie insopportabili con scuole che chiedono anche oltre le 200 euro a famiglia. Sorge spontanea una domanda: “Visto che lo Stato non è in grado di pagare le bollette delle scuole, corriamo il rischio di vedere privatizzate le nostre scuole pubbliche?”.
Una riflessione è comunque doverosa: “Non ci sono i soldi per pagare le bollette ma lo Stato investe ancora  nella scuola privata e questo non è certamente una cosa costituzionalmente giusta”.

Lucio Ficara

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024