I frutti del forte pressing del Governo Draghi sugli Istituti Tecnici superiori (ITS) stanno cominciando ad emergere su vari territori del nostro Paese. Gli ITS rappresentano una importante opportunità di formazione post diploma che mira ad unire politiche di istruzione, formazione e lavoro con gli interessi del Paese e la domanda concreta delle imprese ed esigenze occupazionali.
L’importanza degli ITS nel contesto edile
Un esempio molto interessante ci arriva da Livorno, raccontato da Stefano Frangerini a Qui Livorno., presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori edili della Toscana, presidente della Cassa edile livornese e neo presidente dell’ITS locale.
Nel caso specifico parliamo appunto del campo Edile, un settore che a causa della crisi cominciata nel 2008 ha visto una forte riduzione (fino al 50%) di imprese e di lavoratori determinando una mancanza di manodopera.
Nel frattempo, lo stesso mondo edile è evoluto nel tempo, sono subentrati ad esempio i concetti green ed è cambiato il concetto di confort dentro casa basti pensare alla domotica, alla sensoristica e strumenti di intelligenza artificiale ormai presenti stabilmente negli appartamenti. Tutto questo ha portato alla nascita di nuove figure professionali con know how completamente diversi dai ruoli precedenti utilizzato nel campo edilizio.
All’interno di questo nuovo contesto si collocano gli ITS, in grado di “di intercettare giovani diplomati, seguiti da docenti in grado di portare in aula l’effettiva esperienza lavorativa e generare così la nuova figura professionale del tecnologo” con competenze Green e digitali.
Una formazione, ci piace ricordarlo, in grado di trovare occupazione ad oltre l’80% dei diplomati e che in alcuni Paesi come la Germania ha di fatto risolto il problema della disoccupazione giovanile.
Parliamo inoltre di una forma di istruzione riconosciuta ufficialmente dal Miur e propedeutica alla laurea su cui punta molto anche il ministro Bianchi e l’intero Governo avendo stanziat0 15 Milioni per lo sviluppo di questi percorso specializzati nell’ambito del PNRR (TDS).
Gli ITS una svolta professionale
Molto interessante la testimonianza di una ragazza pubblicata da Siena News “L’ITS è stata una svolta. All’Università la triennale non mi aveva dato armi abbastanza adeguate per entrare nel mondo del lavoro. Mi mancava la strada da dove poter partire …..Mi si è aperto un mondo”.
La giovane racconta la propria esperienza, è riuscita a prendere la qualifica come tecnico del controllo qualità dei processi farmaceutici” riuscendo a lavorare nello stabilimento Gsk di Rosia:
Dal tirocinio direttamente al mondo del lavoro grazie ad uno dei tanti percorsi didattici altamente specializzati erogati grazie a partner di valore presenti sul territorio specifico e con la possibilità di svolgere circa il 30% delle ore con esperienza sul campo.
Gli ambiti formativi degli ITS
Un mondo quello degli ITS che spazia su diversi campi, in particolare i percorsi di studio sono correlati su 6 aree tecnologiche: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita e del Made in Italy, beni culturali e turismo, tecnologie dell’informazione e comunicazione.
Relativamente al Made in Italy, i temi trattati sono: servizio alle imprese, sistema agro-alimentare, sistema casa, sistema meccanica e moda.
L’aspetto interessante degli ITS è la flessibilità con cui si possono introdurre nuovi temi innovativi laddove emergano, o dove ci sono aree di interesse delle aziende con necessità particolari di occupazione, e la caratterizzazione su base territoriale degli indirizzi tematici in grado di dare continuità alle culture regionali.