Sono tanti i docenti che ci raccontano delle difficoltà che spesso incontrano in classe, con alunni che non rispettano le regole di convivenza con i compagni e con i propri insegnanti.
Eppure, i fondamenti della scuola pubblica sono la classe e la scuola intese non come luoghi di affinità elettive ma come spazi di incontro di individui diversi per origine familiare e culturale.
Da questo punto, è indispensabile riflettere per trasformare la classe come gruppo, proprio per incentivare la condivisione delle regole, in un contesto di appartenenza.
Pertanto, è importante operare per costruire la scuola in quanto gruppo più ampio di soggetti impegnati in un progetto comune. Per far ciò, è indispensabile acquisire la consapevolezza che la scuola e la classe sono spazi pubblici, non privati, retti da regole condivise grazie a un patto comune. La distinzione tra spazio pubblico e spazio privato non è evidente per molti ragazzi di oggi (a volte, neppure per i loro genitori). Di qui la necessità di indagare metodi e strategie per costruire “istituzioni” a partire dalla scuola.
Il termine « istituzioni » rinvia a tutte le regole che si decidono in funzione di realtà che si evolvono continuamente: organizzazione del tempo, funzioni, ruoli, regole di comportamento, ecc.
Per comprendere e conoscere è necessario che gli allievi si sentano coinvolti in un’attività. È dunque importante lavorare sulla loro “postura mentale”, intendendo con essa il modo con cui si avvicinano alle attività scolastiche prima che i saperi diventino oggetti di conoscenza.
– Il lavoro per progetti (attività finalizzate per mettere ciascuno nella condizione di costruire da se stesso il sapere) come strategia per mediatizzare le relazioni interpersonali riducendo le spinte emotive dei singoli (“fare insieme” per meglio “vivere insieme”).
– La relazione con gli oggetti culturali e la sottomissione alle loro regole, sia in senso specifico (rispetto del metodo di quel campo del sapere) sia in senso generale (priorità dell’argomentazione razionale rispetto all’opinione).
– L’attività di insegnamento come ideazione di pratiche per aiutare l’allievo a costruire l’oggetto (forme simboliche) e a interagire con esso secondo esigenze di precisione, esattezza e verità.
– I rituali di organizzazione dello spazio aula e degli spazi comuni (dall’auditorium scriptorium ad uno spazio flessibile adattabile allo svolgimento di attività cooperative), del tempo (flessibilità e rituali del tempo) e dei comportamenti (regole e dispositivi per favorirne il rispetto).
– Come costruire luoghi di parola organizzati e strutturati in cui siano discussi problemi e difficoltà degli allievi. Ipotesi per costruire “istituzioni” anche al di là della classe, a livello di scuola.
Su questo argomento, La Tecnica della Scuola organizza un corso online, in modalità webinar, i giorni 23 aprile e 27 aprile dalle ore 17 alle ore 19.
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