Fra docenti e dirigenti, la vicenda delle regole per la gestione delle quarantene sta creando sconcerto, ma c’è anche chi ironizza e ricorda che – quando si ha a che fare con il Ministero dell’Istruzione – bisognerebbe sempre seguire la vecchia regola secondo la quale è bene aspettare il contrordine prima di eseguire qualsiasi ordine, anche urgente.
Rosolino Cicero, presidente dell’Ancodis (Associazione nazionale dei collaboratori dei ds), commenta: “Dal 3 novembre ad oggi le scuole hanno ricevuto tre comunicazioni su come gestire l’emergenza covidiana e quale protocollo seguire in caso di uno o più soggetti covid positivi, unitamente alla condizione vaccinale. Siamo alle prese con una schizofrenia comunicativa istituzionale che ci ha imposto in meno di un mese di redigere e integrare/modificare le circolari informative alle nostre comunità scolastiche”.
“La situazione che si è venuta a determinare ieri sulle quarantene – dichiara il presidente dell’ANP romano Mario Rusconi – ricorda il gioco dell’oca! Prima si fa un passo in avanti di due caselle, poi si torna indietro di 4!”
“Al di là dell’ironia – prosegue Rusconi – lo sconcerto riguarda la mancanza di coordinamento funzionale tra le istituzioni che presiedono le azioni relative alla pandemia. Possibile che nessuno abbia sentito la necessità di consultare tutti, dico tutti, gli attori che dovrebbero coordinarsi nella lotta al covid nelle scuole? Possibile, poi, che queste notizie le scuole e le famiglie debbano apprenderle da tv o social vari?”
Il problema, secondo Rusconi, non è solo formale ma ha anche a che fare con questioni sociali complesse che riguardano anche i rapporti con le famiglie le quali “non solo hanno il diritto di essere informate per tempo ma occorre anche che siano trattate con cura nel momento dei loro bisogni primari”.
Sulla questione interviene anche il Comitato IdeaScuola promosso da esponenti del mondo accademico italiano, docenti di ogni ordine e grado e genitori che “dopo aver espresso il proprio apprezzamento alla circolare del 29-11-2021 che ripristinava le quarantene con un solo caso di positività nelle aule, resta esterrefatto per l’improvviso e inaspettato cambio di marcia”.
“Di fatto – aggiunge il Comitato – si continua a mettere a rischio la salute di milioni di alunni, soprattutto gli under 12 per cui ancora non è previsto il vaccino. Di fronte al crescente numero di contagi tra gli alunni, ed in particolare in fascia 0-9 con incidenza pari a 180/100.000 (report ISS del 24/11) e con incremento di quasi il 20% rispetto al 1 settembre – più del doppio rispetto alla media dell’incremento delle fasce di età non scolastiche – non si può che richiedere attenzione e cautela a tutela della salute dei bambini che, seppure in forma minore rispetto agli adulti, possono andare incontro a forme gravi, MIS-C e Long Covid; oltre ad ospedalizzazioni o isolamento familiare, che possono rappresentare di per sé un trauma per i più piccoli”.
“Se si continua a non investire in sicurezza scolastica ed a non tutelare gli alunni con protocolli di quarantene che non garantiscono la piena sicurezza – conclude IdeaScuola – i risultati non potranno essere che un evidente ulteriore aumento dei contagi”.
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