La ricetta proposta dai politici contro la dispersione scolastica è sempre la stessa :più tempo scuola. Ma se l’alunno “disperso” non viene a scuola la mattina, pensate di ritrovarcelo il pomeriggio? I fondi del PNRR dati ad alcune scuole per combattere la dispersione scolastica(senza che se ne siano capiti i criteri utilizzati per la loro distribuzione), puntando su questa ricetta di aumentare il tempo scuola che può servire solo a rafforzare le competenze di chi già frequenta o a dare qualche soldo in più ad insegnanti ed educatori sottopagati, rischiano di essere sprecati.
Se non si aggredisce il problema alla radice, non si risolverà mai il problema. Le cause della dispersione scolastica sono soprattutto economico-sociali: la cosiddetta povertà educativa. Meglio allora dare un’indennità di frequenza alle famiglie con basso reddito. Allora sì che vedrete che queste famiglie manderanno i loro figli a scuola….
Eugenio Tipaldi
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