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Le RSU asservite al DS e le contraddizioni dei sindacati

Un problema che si dovrebbero porre le OO.SS. che candidano nelle elezioni RSU docenti e ATA vicini al DS o suggeriti da questi: se li candidano prendono molti voti, se non li candidano prendono pochi voti o non presentano la lista, è un circolo vizioso, ecco perché da anni io vado sostenendo che bisogna sganciare la rappresentatività dalle elezioni delle RSU di istituto parcellizzate in centinaia di scuole e legarla a elezioni triennali con liste nazionali per la rappresentatività in occasione dei rinnovi contrattuali come per le elezioni politiche.

Altrimenti si eleggono RSU asservite ai DS e i sindacati saranno sempre più vassalli di questi per prendere voti e questo condiziona in negativo le contrattazioni e le vertenze, so di territoriali che nelle contrattazioni appoggiano le proposte del DS che diventa il dominus incontrastato al tavolo contrattuale, potendo contare sull’appoggio interessato delle RSU e del rappresentante territoriale del sindacato che ha preso più voti in quella scuola e li vuole mantenere alla prossima elezione. 

Per prendere voti i sindacati devono passare dai DS o candidare docenti e Ata suggeriti dagli stessi, altrimenti o non riescono a presentare la loro lista oppure la presentano ma prendono una manciata insignificante di voti.
I sindacati ne sono consapevoli? Io credo di sì. Ma non fanno nulla anche perché tranne uno, rappresentano DS,  Docenti, personale educativo e ATA insieme, tuttavia bisogna superare questa contraddizione di rappresentare contemporaneamente i lavoratori e i DS che sono la controparte e che hanno peraltro un contratto separato da quello del comparto Scuola Afam. Università e Ricerca.

Ma se non si cambia, i sindacati saranno sempre più screditati nelle scuole dove si lamenta la loro assenza e le iscrizioni dipenderanno ormai solo dai servizi che essi sono in grado di erogare attraverso i loro consulenti a livello territoriale e nazionale.

Libero Tassella SBC

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