Le scienziate italiane battono tutte le colleghe europee per fondi finanziati e vinti.
Dei 302 scienziati top provenienti da tutto il mondo, 30 sono italiani: 12 hanno deciso di restare in Italia mentre 18 spenderanno con il loro team di ricerca i fondi dell’Erc nei laboratori di altri Paesi. Ma se i nostri scienziati partono praticamente nessuno viene in Italia a fare la ricerca:in questo bando solo una ricercatrice straniera ha scelto l’istituto Firc di oncologia molecolare di Milano. Mentre tra i 67 ricercatori che hanno deciso di fare ricerca in Inghilterra ben 43 vengono da un altro Paese.
La call dell’Erc si chiama «consolidator grant» e premia con 585 milioni scienziati già nel pieno della loro carriera con fondi cospicui -fino a 2 milioni di euro a progetto – per le loro ricerche. Fondi che servono a pagare studi di durata triennale che coinvolgono tra collaboratori, dottorati e studenti che si specializzano oltre 2100 scienziati.
Tra i 302 progetti selezionati dall’Erc, scrive Il Sole 24 Ore,c’è un po’ di tutto:dai nuovi metodi per controllare i virus trasmessi dagli insetti, come la Zika, alla costruzione di celle di combustibile ultra leggere fino al potenziamento delle ossa per evitare l’osteoporosi. Su questo bando i ricercatori italiani posso vantare ottimi risultati:con 30 progetti siamo terzi insieme alla Francia, dopo la Germania (48 grant) e l’Inghilterra (32 ). Da segnalare anche le grandi performance delle nostre scienziate: non solo tra i 30 vincitori italiani ci sono più donne che uomini (16 a 14). Ma nel confronto.con gli altri Paesi le italiane sono al primo posto, prima di tedesche (13 progetti), inglesi (10)e olandesi (9). Come detto dei 30 cervelli italiani 18 faranno le loro ricerche in un altro Paese. Le mete più gettonate sono tra i nostri scienziati sono Olanda (5) e Inghilterra (3).
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Il bando dell’Erc mostra come ci sia una grande mobilità tra Paesi europei nello scambio dei ricercatori. Con Inghilterra e Germania Francia e Olanda tra le mete più gettonate tra i super-cervelli. Dei ricercatori europei che hanno scelto l’Italia solo una biologa rumena.
A fare la differenza sono anche gli stipendi:quelli italiani sono troppo bassi, spesso la metà di quelli del Nord Europa. Come convincerli dunque a venire da noi? «Offriamo 40mila euro annui contro i 20mila euro dei normali assegni di ricerca italiani».