Le scuole cadono a pezzi, ma non si deve sapere

Parlare e scrivere della realtà di scuole che si sgretolano e cadono a pezzi è considerato reato di lesa maestà, perché l’ordine, che arriva dall’alto, è quello di dire: “Tutto va bene madama la Marchesa”. Invece non va bene proprio nulla ed esistono scuole, anche primarie, dove i  bambini rischiano l’incolumità, dove cadono calcinacci dal soffitto, dove sono dovuti intervenire i vigili del fuoco a rendere non agibili classi e ingressi. 

Potremmo parlare del caso Reggio Calabria, dove Matteo Renzi è stato venerdì scorso, dimenticandosi di fare visita ad una scuola per come era abituato a fare all’inizio del suo mandato.
Nella città dello stretto emerge il caso dell’istituto comprensivo Gebbione-Alvaro, infatti dal sito strettoweb si apprende del pesante degrado del plesso della scuola primaria Alvaro. In buona sostanza, nella indifferenza generale (dirigente scolastico compreso, secondo quanto riporta lil sito citato), la scuola primaria della Corrado Alvaro, sta cadendo a pezzi. Si legge che il 16 settembre 2014, un ingresso della scuola è stato chiuso dopo un intervento dei vigili del fuoco, che hanno  ritenuto pericolanti alcune travi portanti ed hanno riscontrato la caduta di calcinacci.
Successivamente, in data 14 ottobre, si legge sempre nel sito strettoweb, un’aula della scuola primaria è stata chiusa ed i bimbi trasferiti in un laboratorio didattico per il “normale” svolgimento delle lezioni.

 

 

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Un altro episodio avvenuto in un’altra scuola primaria della città reggina, è il crollo, per fortuna in orario notturno, di una parte del soffitto di un’aula. Se fosse capitato di giorno e in orario scolastico, le conseguenze sarebbero state ben diverse, afferma una insegnante di quella scuola, che è intimorita nel raccontare l’episodio e a fare il nome della scuola, in quanto il suo dirigente scolastico ha esplicitamente detto di non divulgare la notizia.
Dirigenti scolastici che si nascondono e minimizzano i crolli delle loro strutture, piuttosto che denunciare ed assumersi le responsabilità di un degrado che non è nemmeno colpa loro. Cosa risponde il direttore generale dell’USR Calabria Diego Buschè, rispetto alla denuncia fatta dai genitori di queste scuole, in cui si lamenta una situazione esplosiva non solo della scuola primaria Corrado Alvaro ma più in generale delle scuole cittadine e della provincia? 
Attendiamo di capire dall’ufficio scolastico regionale della Calabria se la situazione è veramente pericolosa così come viene dipinta dall’articolo pubblicato nel sito, oppure se è tutto sotto controllo e nessuno rischia di farsi male. A Renzi diciamo: ma dove sono finiti i soldi per le scuole sicure, se poi i soffitti crollano e le aule devono essere chiuse? Ci vorrebbe una maggiore responsabilità della classe dirigente di questo Paese, a partire dal Presidente del Consiglio a finire ai dirigenti scolastici delle scuole pericolanti. Non è possibile che di fronte a questi episodi, sempre che siano così gravi come vengono descritti, un dirigente scolastico pensi al buon nome della scuola e alle iscrizione prossime venture.

 

 
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Lucio Ficara

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