E’ quanto è stato annunciato durante la presentazione del Documento “Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica. Vivere insieme per una civiltà dell’amore”, a cura della Congregazione per l’Educazione Cattolica (degli Istituti di Studi) alla presenza del card. Zenon Grocholewski, Prefetto della stessa Congregazione.
Nello stesso periodo, però, sono diminuiti nelle Americhe e in Europa di più di due milioni (2.023.209), quindi in Africa, Asia e Oceania c’è stato un incremento di quasi cinque milioni di studenti delle scuole cattoliche (4.973.592).
”Non vanno dimenticate le grandi sofferenze in cui si trova l’istruzione scolastica, come per esempio, quella della frequenza”, ha sottolineato il card. Grocholewski.
Secondo i dati dell’Unicef (2013), infatti, nel mondo i bambini che non vanno a scuola sono oltre 70 milioni, la maggior parte dei quali sono concentrati in 28 Stati instabili, i cosiddetti Cafs (Conflict Affected Fragile States). Al 75% degli studenti dei Paesi poveri puo’ capitare di assistere alle lezioni per due o tre anni senza imparare a leggere e a scrivere. Secondo la Campagna Mondiale per l’Educazione (Cme), nel mondo mancano circa 1,7 milioni di insegnanti per raggiungere l’obiettivo di una educazione primaria qualificata. L’Unesco riferisce che in sette Paesi africani c’è un solo docente per 100 giovani di età scolare.
Ma il cardinale Grocholewski ha pure aggiunto, rispondendo a domande relative alla ideologia del “gender” e in particolare sul recente vademecum dell’Organizzazione mondiale della salute (Oms), che esorta i governi europei a tenere corsi di educazione sessuale che spieghino, già a quattro anni ai bambini cos’è la masturbazione e diano informazioni sul sesso, sia etero che omo, e sulle sue conseguenze: ”Una scuola cattolica che si lascia influenzare dalle ideologie “gender” è una scuola cattolica che non si rende conto della sua missione”.
E poi ha pure osservato: ”la chiarezza del dialogo comporta la fedeltà alla propria identità cristiana”.
”Quando qualcosa è malato, ci sono due possibilità: ammazzare o sanare”. ”La nostra politica è sempre sanare”. Poi il cardinale ha aggiunto: ”Quando le nostre istituzioni hanno rafforzato la loro identità, hanno aumentato gli studenti, quando invece la loro identità è diventata poco chiara, hanno perso studenti”.