Le scuole del Nord Europa sono quelle cui l’Italia deve guardare con grande attenzione perché rappresentano il modello di istruzione migliore, più completo, più dinamico.
Si tratta di un modello di scuola e di insegnamento in cui viene posto al centro non la “materia”, cioè la disciplina da insegnare, divisa per compartimenti stagni, ossia la vecchia nomenclatura di “materia” che affiancano le conoscenze e le competenze.
L’idea di scuola dell’Europa nordista ruota intorno al concetto di approccio interdisciplinare e collaborativo, in cui la lezione vede convolte all’unisono tutte le discipline. Un argomento generale, dunque, che diventa il perno su cui ruotano tutte le discipline, facendo ricerca, comunicazione e scambio culturale.
La lezione di storia diventa qualcosa di più, con gli allievi dodicenni che apprendono anche nozioni di tecnologia e tecniche di ricerca, comunicazione e scambio culturale. L’approccio interdisciplinare si basa, da parte degli studenti finlandesi, sull’utilizzo del telefono cellulare, del tablet per compiere ricerche in classe.
Inoltre il sistema scolastico finlandese, che conoscono e sanno quali sono i “diritti” e i “doveri” degli studenti. Ci si pone una domanda: possiamo esportare i Italia il sistema scolastico finlandese? Innanzitutto bisogna dire che nel Nord Europa funzionano molto bene le regole “comportamentali” e quindi non si conosce la parola “bullismo”, gli studenti sono abbastanza responsabilizzati e quindi sanno che devono studiare, cosa che, invece, non si avverte in Italia dove le regole dello “stare a scuola” sono molto aleatorie e vengono spesso disapplicate.
Inoltre la buona educazione degli studenti delle scuole della Scandinavia che hanno molto rispetto sia per gli insegnanti che per le cose che li circondano: non danneggiano arredi, ascoltano attentamente quanto viene detto loro e seguono diligentemente le lezioni dei docenti in rigoroso silenzio.
Abbiamo, dunque, molto da imparare perché è un modello di scuola da imitare!
Mario Bocola
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