Se Matteo Salvini, leader della Lega, vicepremier e ministro di questo Governo, ribadisce che rispetto alla scuola «mamma e papà devono avere libertà di scelta e di educazione», quindi che è necessario rivedere il meccanismo «di erogazione delle risorse alle paritarie con nuovi parametri», il M5S sottolinea che ad essere sovvenzionata dove essere soltanto e solamente la scuola statale. Ma lo ha anche ribadito in campagna elettorale, quando il Pd apriva qualche spiraglio in più ai privati.
Intanto, fa notare Il Gazzettino (ma anche altri quotidiani), due proposte di legge sono state presentate alla Camera: l’una dal pentastellato Luigi Gallo, attualmente presidente della commissione Cultura, l’altra dalla leghista Silvana Comaroli.
Il Carroccio, con un unico articolo, chiede di modificare la Costituzione, sopprimendo la parte in cui si prevede che la facoltà di enti e privati di istituire scuole debba avvenire senza oneri per lo Stato: «Il principio di eguaglianza non può infatti dirsi pienamente attuato se non si rimuovono gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, ampliando la possibilità di insegnamento, eliminando la disparità finanziaria di fatto esistente a danno di coloro che scelgono di frequentare un’istituzione scolastica privata».
Tutto l’opposto il M5S che, nella sua proposta all’articolo 1, prevede «l’immediata abolizione dei contributi pubblici statali alle scuole private paritarie primarie e secondarie di primo e di secondo grado», dunque con l’eccezione delle scuole dell’infanzia. «Con questo risparmio sarà possibile destinare maggiori risorse al sistema pubblico di istruzione».
Dunque, chi la spunterà? È vero che nel cosiddetto “Contratto di governo” fra i due schieramenti non si parla di questo argomento, ma è anche vero che le attese da parte dei prof erano tante, compresa l’abrogazione della Legge 107, mentre con ogni probabilità, per evitare conflitti, tutto rimarrà congelato.
Pare, in altri termini, si stia verificando quanto avvenne dentro i Governi Renzi-Gentiloni, i quali, avendo bisogno di parte delle destre (Ala di Verdini e Nuovo Centro Destra di Alfano) per governare, congelavano e decongelavano solo per tirare a campare.
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