Le scuole paritarie non si rassegnano: ridateci l’esenzione Imu

Chi ha a cuore le sorti degli istituti paritari non si rassegna: a poche ore dalla scadenza del pagamento della seconda rata annuale dell’Imu, visto che lunedì 17 dicembre sarà l’ultimo giorno utile per chi non vuole incappare nelle maggiorazioni, continuano ad arrivare richieste al Governo, sia per avere dei chiarimenti sulla corretta interpretazione delle norme approvate poche settimane fa, sia per continuare a mantenere l’esenzione.
L’ultimo a farlo è stato Roberto Gontero, presidente dell’Agesc, l’Associazione genitori scuole cattoliche: che costituiscono almeno l’80% degli istituti paritari. Anche con argomentazioni ragionate. Secondo il primo rappresentante Agesc “il testo del Decreto numero 200, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 novembre scorso, risulta iniquo e fumoso. E’ necessario che il Governo chiarisca i parametri che prevedono l`esenzione dall`imposta per le scuole non statali che, in caso contrario, sono costrette a mettere in discussione la continuità d`esercizio”.
Le parole di Gontero diventano strumento di forte critica nei confronti del Governo e del Parlamento. Rei, a suo vedere, di aver “scaricato” il mondo delle scuole paritarie. Il presidente dell’Agesc sostiene che”in un sistema di istruzione a quasi monopolio di Stato, come è ancora, purtroppo, quello italiano, le scuole paritarie non esercitano nessun tipo di concorrenza nei confronti di quelle statali. Anzi, data l`esiguità dei finanziamenti – aggiunge Gontero – gli istituti privati si trovano in una posizione di svantaggio economico rispetto alle scuole statali”.
In effetti, il testo del provvedimento prevede l`esenzione dall`Imu per le scuole paritarie nel caso in cui `i corrispettivi (le rette) sono tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio`. Ma nello stesso decreto “non si precisa di quale frazione si tratti, generando una condizione di confusione tra i gestori”.
Per il presidente dell`Agesc, “ci troviamo di fronte, quindi, a una condizione che, ancora una volta, penalizza il diritto di libertà di scelta educativa dei genitori e l`effettiva parità scolastica”.
Eppure i sostenitori della scuola pubblica continuano a sostenere il contrario. Che le paritarie non avrebbero diritto, come scritto (seppure in modo non del tutto chiaro) nella Costituzione. E lo “strappo” del Governo Monti, con l’obbligo di far pagare l’Imu anche alle scuola paritarie (introducendo delle deroghe tutt’altro che chiare), non ha fatto altro che alimentare incertezze. Oltre ad aver messo nei guai i curatori dei bilanci di tanti istituti non statali.
 
Alessandro Giuliani

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