Le scuole riaprono: le criticità focalizzate riguardano la sicurezza e gli aspetti contingenti; la socialità è esaltata.
Questioni importanti, imprescindibili. Però nessuno riflette sulla gestione scolastica e sulla finalità dell’istituzione scuola; sono assunte come aspetti non attinenti il problema.
E’ trascurato che nelle scuole non esiste un patrimonio lessicale univoco e condiviso.
Per cogliere appieno la gravità di tale carenza la si trasferisca in campo geometrico. Come si potrebbero costruire percorsi di ricerca in assenza dei postulati di base (punto, linea ..)?
La definizione di un sistema semantico prende avvio dallo studio dell’ambiente in cui la scuola è collocata. Dinamicità e imprevedibilità lo caratterizzano: il 65% di quanti accedono alla scuola primaria sarà impiegato in lavori che oggi non esistono [rapporto Istat 2017].
Ecco apparire lo spazio di definizione dei concetti portanti: “educazione” e “formazione”.
Il primo termine riguarda le potenzialità, intellettive e operative, dello studente, qualità da promuovere e da consolidare. Esse si colgono attraverso l’osservazione dei comportamenti che lo studente mostra rispondendo alle sollecitazioni didattiche. La loro sistematica analisi favorisce lo sviluppo delle competenze, che rappresenta la finalità del sistema scolastico.
Ne consegue l’imprescindibilità del coordinamento didattico e della collegialità: tutti gli insegnamenti devono essere a esse orientati.
Il significato del secondo termine è da rapportare all’ambiente in cui gli studenti accederanno al termine dell’itinerario scolastico che, com’è stato detto, non siamo in grado di prefigurare.
Sorprendente e drammatico il fatto che l’organizzazione scolastica elaborata dal legislatore, conforme e funzionale a quanto è stato tratteggiato, non ha mai trovato applicazione. Colposo il fatto che nessuno se n’è accorto e, anche in questo frangente, continua a non accorgersene.
Enrico Maranzana