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Le scuole di scrittura creativa? Un imbroglio

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April 19, 2025

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La vera, unica, autentica insegnante di ‘scrittura creativa’ è la maestra delle scuole elementari: lei ti insegnava che V è come Volpe.

Ma scuole di scrittura creativa- scrive Linkiesta.it, “ce ne sono di ogni genere, gestite da brava gente, da scrittori che – chissà come chissà perché – presumono di poter insegnare qualcosa a qualcuno, mentre la scrittura è il regno dell’ignoto, del rischio, di un verbo che può mandare all’aria un’esistenza”.

“Le scuole di scrittura sbucano ovunque, come le slot machine nella sala oscura di un bar di periferia. E gli scrittori – notoriamente poveri in canna – fanno la gara ad avere una cattedra, una poltrona, una seggiola almeno”.

La promessa del libro stampato

”A corso concluso il tuo progetto potrà diventare un Libro!”, così ipnotizzano gli aspiranti scrittori” e visto che “il denaro puzza e gli scrittori sanno come raccontarlo, di solito alle scuole di scrittura c’è l’obbligo di frequenza e doverose borse di studio. Domandina petulante: ma le scuole di scrittura non potrebbero nascere dentro le Università statali, a gratis? Altra domandina petulante: a cosa servono tutte queste auree scuole gestite da scrivani con l’aureola? A nulla. Anzi, no. Il mio ex allievo – uno dritto – ha capito tutto. Servono a conoscere gente. Si paga per diventare amico dell’editor o dello scrittore ben introdotto negli intestini dell’editore forte. Per lavorare bisogna avere degli amici. Per pubblicare bene bisogna avere dei padrini. Tanto, una puttanata in più o in meno in libreria, chi se ne accorge?”

“La dura verità- conclude Linkiesta- dei fatti è che, quanto a scrittura, siamo tutti analfabeti. Si è poeti “solo nel momento in cui si danno gli ultimi tocchi a una poesia nuova. Un attimo prima si era ancora e soltanto un poeta in partenza; un attimo dopo si è uno che ha smesso di fare poesia, forse per sempre”.

Questo è Wystan H. Auden. Un poeta geniale.