Viaggi di istruzione, mensa ed erogazioni liberali sono solo alcune delle spese d’istruzione che si potranno detrarre nel 730/2017.
Tutte le novità di quest’anno, già anticipate in questa notizia, sono contenute in una corposa circolare dell’agenzia delle entrate, la n. 7 del 4 marzo 2017.
In sintesi, è possibile detrarre il 19% delle spese sostenute per la frequenza delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione del sistema nazionale di istruzione (scuole statali e scuole paritarie private e degli enti locali), nonché delle scuole secondarie di secondo grado.
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Si tratta in sostanza:
- delle tasse (a titolo di iscrizione e di frequenza);
- dei contributi obbligatori;
- dei contributi volontari e le erogazioni liberali deliberati dagli istituti scolastici o dai loro organi e sostenuti per la frequenza scolastica;
- della spesa per la mensa scolastica e per i servizi scolastici integrativi quali l’assistenza al pasto e il pre e post scuola;
- della spesa per le gite scolastiche, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto (corsi di lingua, teatro, ecc., svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza).
Non è invece possibile detrarre le spese sostenute per acquistare materiale di cancelleria e testi scolastici, e neppure il servizio di trasporto scolastico.
Al massimo è possibile detrarre 564 euro per l’anno 2016 per alunno o studente, da ripartire tra gli aventi diritto.
Si precisa che la detrazione non è cumulabile con quella prevista dall’art. 15, comma 1, lett. i-octies) del TUIR per le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici. Tale incumulabilità si riferisce al singolo alunno.
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