Ogni anno la stessa, maledetta storia. Non sto qui a parlare delle precedenze per 104 fasulle. Li siamo sul penale, e qualcun altro dovrebbe pensarci.
Non posso però accettare di essere superato nella graduatoria per i trasferimenti ALL’INTERNO DELLA STESSA CITTÀ da colleghi che hanno la metà del mio punteggio ma fruiscono della precedenza per la legge 104 (sia pur legittima).
Mi chiedo PERCHE’ uno che ha già la titolarità in città, magari in una buona scuola del centro, chieda di essere trasferito ad una scuola ancora migliore, a duecento metri dalla scuola di attuale titolarità, e possa far valere questa precedenza rispetto a me che ho un punteggio doppio ma non posso fruirne.
La finalità della legge in questione non mi pare sia quello di garantire la scuola migliore a chi si trova nella spiacevole necessità di dover assistere un congiunto, ma di fatto, limitatamente alla mobilità all’interno della città, questo diventa.
Altra situazione è, ovviamente, quella di chi insegna in altro comune e chiede di avvicinarsi alla propria residenza o a quella del proprio assistito.
A parte l’amarezza (sono cinque anni che si verifica sempre, ineluttabilmente la stessa cosa), ritengo che sarebbe opportuno mettere mano a questo articolo del contratto, che a mio avviso crea una situazione ingiusta oltre che grottesca.
So anche di colleghi che hanno fruito della precedenza richiedendo e ottenendo scuole PIU’ LONTANE dalla casa dove risiede l’assistito rispetto alle scuole dove lavoravano l’anno precedente! In questi casi l’esigenza non è affatto quella di lavorare in una scuola che sia il più vicino possibile all’assistito, come mi pare evidente, ma ottenere la scuola migliore possibile.
Cerchi una sistemazione migliore all’interno della stessa città? Ok, ottimo, legittimo, sacrosanto. Ma la 104 non può darti la precedenza per questo. All’interno della stessa città la precedenza non ha senso. La 104 non può servirti prima per avvicinarti e poi, all’occorrenza, anche per allontanarti! Competerai esclusivamente col punteggio maturato.
A me pare una palese stortura prodotta dal sistema.