Come si sentirebbero gli alunni iscritti ad una scuola di informatica se una notte i ladri si portassero via i computer dell’istituto? Più o meno come gli studenti dell’istituto alberghiero di Melfi (Potenza), a cui il 22 aprile scorso sono stati sottratti, anche se solo per alcune ore, un forno e un’impastatrice da alcuni ladruncoli particolarmente “ispirati”.
Ebbene, da allora quei macchinari sono ancora sotto sequestro giudiziario: l’unica soluzione sarà, all’apertura del nuovo anno scolastico, andare a cucinare a turno nelle loro case, ospiti delle loro madri. E’ la provocazione – ma fino a un certo punto – lanciata dal dirigente scolastico, Michele Masciale: ”Andremo di casa in casa a svolgere le esercitazioni di gastronomia e quando saranno pronti i nostri deliziosi pasticcini li spediremo a giorni alterni al Tribunale di Potenza”, dice senza nascondere una puntata polemica.
Tutto comincia la notte del 22 aprile, spiega l’Ansa: quattro giovani campani forzano una porta dei laboratori di cucina dell’alberghiero di Melfi e caricano su un autocarro un forno e una grossa mescolatrice. Ma non fanno molta strada: i Carabinieri li bloccano e arrestano uno di loro.
Forno e mescolatrice – oggetto del reato – finiscono in un deposito privato, ”ma pagato con i soldi dello Stato”, ricorda Masciale. Il giovane arrestato viene processato e finisce agli arresti domiciliari: è tornato libero da tempo, mentre forno e mescolatrice sono ancora sotto sequestro. Il 5 maggio, con le esercitazioni finali dell’anno scolastico che incombono, viene presentata una prima istanza di dissequestro degli attrezzi rubati; il 23 maggio un’altra richiesta e il 17 giugno – racconta ancora il dirigente scolastico – dopo il deposito della sentenza contro l’imputato, una nuova istanza: ”Nulla da fare. Qual è la difficoltà di mettere una firma e procedere al dissequestro? Questa è la giustizia italiana, altro che spending review”, conclude l’infuriato preside.