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Le tre strategie della didattica metacognitiva

La didattica metacognitiva mira a promuovere in chi apprende la capacità di “imparare ad imparare” attraverso l’adozione di tecniche che mirano a sviluppare abilità trasversali che rendano più efficace il processo di apprendimento tramite il controllo e l’autoregolazione dei propri processi cognitivi.

L’approccio metacognitivo rappresenta una modalità privilegiata per trasmettere contenuti e strategie, a qualsiasi età, poiché mira alla costruzione di una mente aperta.

La didattica metacognitiva riguarda il funzionamento dei processi di apprendimento, è un approccio didattico che richiede, prima di tutto, un atteggiamento metacognitivo che privilegi non cosa l’alunno apprende, ma come l’alunno apprende e che attivi la propensione a far riflettere gli studenti su aspetti riguardanti la propria personale capacità di apprendere, di stare attenti, di concentrarsi, di ricordare.

La didattica metacognitiva insegna allo studente a studiare nel modo a lui più congeniale, e lo fa attraverso una serie di strategie didattiche:

1. strategie di selezione: lo studente impara a selezionare le informazioni rilevanti, individuare le idee centrali e salienti da cui si diramano tutte le altre, a dividere le unità didattiche in paragrafi e sottoparagrafi, a riassumere;

2. strategie di organizzazione: lo studente impara a connettere le varie componenti dell’argomento oggetto di studio, aiutandosi con nessi logici e mappe concettuali. La mappa concettuale è uno strumento fondamentale della didattica metacognitiva, in quanto rappresenta graficamente il meccanismo attraverso cui la cognizione correla tra loro gli elementi da memorizzare;

3. strategie di elaborazione: lo studente impara a implementare le vecchie informazioni con quelle nuove, creando un quadro organico in cui i saperi si intersecano fra di loro.

Aldo Domenico Ficara

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