Le trenta ragioni dei grillini per dire no a Bersani: c’è anche la scuola

Sulla fiducia al governo Bersani, il Movimento 5 Stelle non arretra di un millimetro: a poche ore dall’incontro con il premier incaricato, trasmesso in diretta streaming, il partito creato da Belle Grillo fa sapere che non ci sono margini di possibilità. E che esistono almeno trenta ragioni. Una di queste, collocata quasi in fondo alla lista, riguarda l’istruzione impartita nelle scuole statali. Il cui indebolimento degli ultimi anni, sempre a detta dei grillini, si sarebbe realizzato con la compartecipazione del centro-sinistra. Questa la critica: “Perché (il Pd n.d.r.) ha collaborato alla sottrazione di risorse alla scuola pubblica, mantenendo i finanziamenti alla scuola privata”.
Il riferimento dei grillini è sicuramente all’ultimo governo Prodi, con Beppe Fioroni ministro dell’Istruzione, durante il quale si autorizzò sì l’immissione in ruolo di 150mila precari (anche se poi se ne realizzò solo un terzo, a causa della fine anticipata della legislatura), ma si avviò anche la politica dei tagli, con alcune migliaia di cattedre e di Ata cancellati con l’obiettivo di calmierare la spesa pubblica. Con i finanziamenti alle private, in effetti, mai ridotti e neanche messi in dubbio.
Il Movimento 5 Stelle elenca quindi le tante ragioni che comportano il dissenso dal governo Bersani: “Perché di reddito di cittadinanza – spiegano i grillini – non ha mai parlato finché non l’ha tirato fuori il M5S; Perché non ha mai fatto una serie legge anticorruzione; Perché non ha mai abolito il finanziamento pubblico ai giornali; Perché ha approvato l’IMU; Perché non ha mai abolito le provincie; Perché ci ha regalato la tassa da 4 miliardi servita a pagare i conti di Monte dei Paschi di Siena; Perché non ha mai fatto la legge sul conflitto di interessi; Perché ha ratificato trattati come il Fiscal Compact e il Mes; Perché si sono accorti solo dopo venti anni che una legge del 1957 rende Berlusconi ineleggibile”.
“Perchè – prosegue l’elenco delle ragioni del no a Bersani – è quello di: ‘I rimborsi elettorali ci vogliono, se no non sopravviviamo’; Perché la Tav è il progresso; Perché copia le Parlamentarie del M5S ma poi riserva i posti chiave per i soliti noti (Bindi & Co.); Perché è quello di ‘abbiamo una banca’; Perché è quello di Prodi che ci ha portato nell’Euro; Perché è quello del golpe morbido di Giorgio Napolitano; Perché ‘il Lodo Alfano non è un nostro problema, non è la priorità’; Perché è quello dell’indulto; Perché non ha mai cancellato le leggi ‘ad personam’; Perché ha contribuito al finanziamento delle missioni di ‘guerra’; Perché i bombardieri F35 servono per le missioni di pace; Perché asseriva candidamente in aula che Berlusconi sapeva che non sarebbero state toccate le sue televisioni; Perché ha fatto da stampella a Berlusconi in tutto questi anni Perché 32 parlamentari del PD erano assenti quando si votava la fiducia per lo scudo fiscale, e ne sarebbero bastati 20; Perché non ha mai cambiato la legge elettorale né reintrodotto le preferenze; Perché ha avallato le politiche ‘a-sociali’ del governo Monti; Perché Bersani si scagliò contro l’ordine dei medici dell’Emilia, rei di aver chiesto una moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori; Perché ha sostenuto la gestione privata dell’ acqua, dei rifiuti e del trasporto pubblico a favore di investitori privati e a discapito dei cittadini. E anche, soprattutto, perché – conclude citando Einstein – ‘non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo'”.
C’è poi un ultimo perché che i il M5S “rinfaccia” ai bersaniani: quello di aver “detto sì alle pensioni a 67 anni”. Anche se poi il Pd, per onore di cronaca, si è sempre schierato a favore di coloro che sono stati danneggiati per l’applicazione immediata del provvedimento. In particolare per gli esodati e, nel caso della scuola, per salvare i cosiddetti “Quota 96”.
È difficile pensare che con una lista così gonfia di motivi, i grillini possano ravvedersi e trovare un punto d’incontro con lo schieramento guidato da Bersani. A meno che quest’ultimo dimostri che si tratta solo di illazioni. E, comunque, che è arrivato il momento della svolta. A favore finalmente dei cittadini. Anche sulle questioni della scuola.
Alessandro Giuliani

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Linda McMahon, la nuova ministra dell’istruzione di Trump. Il video sul ring col lottatore

Certamente miliardaria, e dunque finanziatrice col marito della campagna elettorale dell’amico di lunga data Donald,…

20/11/2024

Parcheggio permesso alle studentesse, ma non agli studenti: protestano un po’ di maschi al Nautico di Genova. Il preside spiega [INTERVISTA]

All’Istituto nautico di San Giorgio una recente circolare del preside Paolo Fasce fa discutere e…

20/11/2024

Valditara Cecchettin: si incontreranno nei prossimi giorni. Il Ministro: “Il tema del rispetto non si limita 33 ore, deve stare nel curricolo di tutte le materie”

Nei prossimi giorni il ministro Giuseppe Valditara potrebbe incontrare i genitori di Giulia Cecchettin: la…

20/11/2024

Alfa, il testo corretto da Vecchioni e la sua lezione: “A Sanremo non ti stai giocando la vita, sali sul palco per giocare con la vita”

Com'è noto, nella scorsa edizione del Festival di Sanremo, tra i partecipanti c'era il cantante…

20/11/2024

Mad interpello, come rispondere e ricercare le supplenze – VIDEO TUTORIAL

Molti aspiranti docenti stanno ricercando sui vari canali il modo più accurato per candidarsi alle…

20/11/2024