Attualità

Le vacanze estive in Italia non sono affatto troppo lunghe, i docenti non hanno ferie infinite e non ci sono Paesi più “virtuosi”

Avrà mai fine il tormentone delle vacanze estive troppo lunghe nel sistema scolastico italiano – i famosi e presunti tre mesi – mentre negli altri Paesi più “virtuosi” durano al massimo dalle sei alle otto settimane?

I famosi – e presunti, ribadiamo – tre mesi, citati anche a sproposito con una certa malcelata rabbia come l’infinito periodo di ferie dei docenti?

Ne abbiamo parlato anche noi in questi giorni e a corredo del nostro articolo abbiamo pubblicato un’infografica fornita da Eurydice, la rete istituzionale che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde informazioni sulle politiche, la struttura e l’organizzazione dei sistemi educativi europei.

Sul grafico si vedono chiaramente, colorati in lilla, i Paesi in cui le vacanze estive vanno dalle 6 alle otto settimane. In rosso – colore che simbolicamente evoca problemi e soglia di attenzione alta – i Paesi in cui la pausa estiva supera le dodici settimane. L’Italia, ça va sans dire, è tra questi.

Eurydice, tuttavia, non aggiunge, a corredo di questi dati, che in Francia, ad esempio, c’è un ritmo scolastico che – da settembre a giugno – prevede sette settimane di lezione e due di vacanze. Avete capito bene: sette settimane di scuola e due di vacanze! Gli studenti – e i professori – francesi, possono cioè contare su due settimane di pausa tra fine ottobre e novembre (le cosiddette vacanze di Tutti i Santi); due settimane di vacanze a Natale, due settimane a febbraio (le vacanze d’inverno), due settimane ad aprile (le vacanze di primavera). E ci crediamo bene che poi le lezioni finiscano intorno all’8 luglio per riprendere ai primissimi di settembre!

Più o meno la stessa cosa accade in Norvegia, Danimarca e negli altri Paesi di color lilla nella grafica di Eurydice.

Dunque, stiamo attenti, perché il grande pubblico delle famiglie italiane che – poverette – non sanno dove tenere i bambini e sperano nella funzione baby sitting della scuola, ignorano tutto ciò. Allora, delle due l’una: vogliamo allinearci con i Paesi più “virtuosi”? Bene, diamo almeno tre stacchi da due settimane durante le lezioni. Oppure, restiamo così. Ma lasciate in pace studenti e docenti, per favore.

Gabriele Ferrante

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