I fenomeni legati al “climat change” finiscono alla fine per mettere ancora più in pericolo le donne e la loro sicurezza: lo sostiene uno studio appena dell’Onu in cui affiora quali sono gli effetti collaterali di siccità estrema, mancanza di sementi, carenza di raccolti.
In Uganda le donne a rischio stupri
In Uganda come del resto in altri paesi africani, è stata registrata una crescita di violenze sessuali sulle donne che per conto delle proprie famiglie si mettono in marcia al fine di trovare fonti idriche o alimentari.
In periodi prolungati -riporta Il Sole 24 Ore che pubblica il rapporto Onu- di siccità o difficoltà sono le donne e le ragazze ad essere più frequentamene coinvolte nei viaggi necessari per ottenere cibi o acqua. Da qui dunque la loro maggiore esposizione al rischio violenze.
Inoltre commercianti o proprietari terrieri facoltosi dai quali le donne arrivano per comprare cibo o acqua tendono a ricattare le ragazze: sesso in cambio di cibo. Compreso casi di brutali violenze.
Si abbandona la scuola per provvedere al cibo
Per questo nei periodi di siccità o di difficoltà climatica nelle zone rurali ugandesi le ragazze smettono di andare a scuola per provvedere a reperire il cibo, le sementi o l’acqua per la propria famiglia. A volte le stesse famiglie impoverite vendono le ragazze, dandole in matrimonio. Quasi un baratto.