Secondo diverse testate, Ali Sonboly, il 18enne tedesco-iraniano autore della strage di Monaco, avrebbe agito per vendetta dopo essere stato vittima di bullismo per diversi anni a scuola: un anonimo ex compagno di classe ha rivelato che il 18enne prometteva «sempre» di «uccidere» i bulli che lo tormentavano. Esperienze traumatiche vissute durante l’infanzia e l’adolescenza, come il bullismo, possono determinare disagi, che a loro volta si possono trasformare in veri e propri atti distruttivi, come l’attentato nella capitale della Baviera.
Per questo – osserva Telefono Azzurro – è fondamentale non sottovalutare il fenomeno, quindi cogliere in tempo i segnali di disagio e agire tempestivamente: le conseguenze del bullismo sul piano psicologico, sia a breve che a lungo termine, possono essere molto drammatiche. Soprattutto in situazioni di integrazione, l’attenzione ai ragazzi deve sempre rimanere alta.
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Alla lunga, infatti, le vittime arrivano a mostrare una svalutazione di sé e delle proprie capacità, insicurezza, problemi sul piano relazionale, fino a manifestare, in alcuni casi, veri e propri disturbi psicologici, tra cui quelli d’ansia o depressivi. Più il tempo passa, più i ruoli si definiscono e le conseguenze diventano dannose.
Telefono Azzurro da ormai quasi trent’anni mantiene alta l’attenzione sul tema e ogni giorno mette in campo azioni concrete per contrastarlo e – affermano a Telefono Azzurro – oggi più che mai se ne capisce la necessità. Contro il bullismo si devono attivare sia la scuola che la famiglia: è importante che genitori e insegnanti comunichino tra loro e si metta in atto un intervento condiviso e coerente. Al centro di tutto ci deve essere l’ascolto.
Telefono Azzurro, attraverso la linea gratuita 1.96.96, ogni giorno 24 ore su 24, accoglie richieste di aiuto da parte di bambini, adolescenti e adulti in difficoltà.