Nel corso di Fiera Didacta Italia 2024, in corso a Firenze alla Fortezza da basso, abbiamo intervistato le ricercatrici Indire Francesca Storai e Paola Nencioni su alcuni progetti di leadership condivisa e coinvolgimento di studenti:
Nencioni: “In questo momento stiamo sviluppando, insieme a 12 scuole che abbiamo selezionato nel 2022, un progetto che vede l’accompagnamento di queste scuole verso processi di attuazione di leadership condivisa. All’interno di queste scuole si sta sperimentando, con l’accompagnamento di Indire, una serie di azioni, volte a distribuire la leadership all’interno del gruppo scuola allargando delle responsabilità alla componente docente ma anche ai genitori e agli studenti.
“All’interno di questo progetto si cerca di focalizzare alcune azioni nelle quali è possibile introdurre ulteriori attori che la scuola non considera coinvolgere in via prioritaria e quindi di ipotizzare il coinvolgimento attivo di ulteriori soggetti, ad esempio nelle scuole secondarie di secondo grado, una partecipazione giovanile attiva anche degli studenti in modo da focalizzare il loro punto di vista”.
“Stiamo promuovendo una serie di seminari volti al coinvolgimento della componente giovanile, abbiamo avuto risposte positive, una larga partecipazione, abbiamo coinvolto i ragazzi che hanno fatto degli approfondimenti su questo tema e i docenti sono sempre molto interessati all’aspetto di coinvolgimento dei ragazzi”.
Storai: Benessere psicologico e clima scolastico? “Partiamo da un dato che da Eurydice si basa sul Talis, un’indagine internazionale rivolta ai docenti. Da questa indagine è venuto fuori che un’alta collaborazione tra i docenti e un clima positivo è correlato negativamente allo stress, il che vuol dire che più c’è un clima positivo all’interno delle classi e della scuola meno il docente è stressato. Un dato importante che ha fatto sì lavorassimo con le scuole per cercare una condivisione, un clima di collaborazione tra i docenti. Non è facile perché si sa, le scuole sono organizzate in modo gerarchico, da un certo punto di vista, perché comunque molte responsabilità sono concentrate sul dirigente scolastico ma se si riesce a cambiare anche solo l’atteggiamento o il comportamento, che è un passo successivo, è un modo per allargare e cercare di coinvolgere e condividere il più possibile.
“L’esempio è il riconoscimento delle competenze che ciascun docente, studente o personale esterno può portare dentro la scuola. Se si riesce a riconoscere queste competenze si affidano responsabilità alle persone che portano competenze, di conseguenza si crea una condivisione consapevole del sapere all’interno della scuola”.
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