L’ educatore “oltre” i luoghi comuni del preconcetto e della controinformazione e/o ignoranza largamente diffuse.
È confidente dei suoi alunni, motivatore, tutor, assistente nello studio, esempio morale, guida psicologica, mediatore nelle relazioni tra pari o con gli adulti, consulente per le famiglie, per i docenti, per il DS; tutela, protegge, vigila, ammonisce, rincuora, sostiene, ascolta, orienta, corregge, gratifica.
Dopo un paio di giorni dall’inizio dell’anno scolastico, prodigiosamente, conosce già perfettamente tutti i nomi dei suoi nuovi alunni, perchè li ha registrati con la memoria del cuore e quindi per lui appaiono tutti importanti e diversi tra loro, unici: li tratta come persone, non come numeri.
I suoi strumenti non sono didattici, ma emotivi, passionali e umani. Se riveste appieno il suo nobile ruolo è sempre capace, riesce a farsi seguire dagli allievi, ma direi questa è anzi la sua dimensione naturale e quotidiana: quindi è da encomiare per quanto sia prezioso il suo “ufficio”, tenendo presente che opera e si fa valere senza ricorrere alla minaccia delle interrogazioni, allo spauracchio del voto, o a quello del debito e, ancor peggio, anche senza alcuna traccia di valutazione sulla sua delicata e complessa azione educativa.
Pare incontrovertibile che il peggiore o anche il mediocre tra tutti è, per le ragioni esposte, il migliore di qualsiasi ‘docente di disciplina’, che non possa a sua volta definirsi, prima ancora che docente, Educatore egli stesso. Questo giustifica la grande risonanza della sua presenza e vicinanza sui suoi ragazzi, che con suo immenso orgoglio dicono di sentirsi “orfani” senza di lui!!
“L’abilitazione” alla professione, non la ottieni col titolo, ma te la conferiscono i tuoi alunni, ed è frutto della sudata e continua esperienza sul campo.
Non esiste Educatore senza i suoi alunni. Se ti riconosci in questa descrizione, non puoi non essere fiero dell’onore che hai ogni giorno affiancando i tuoi ragazzi e non puoi, al contempo, negare che sul tuo percorso quotidiano dovrai farti molti nemici. Eroi? Superpoteri? Niente di tutto questo: passione, umiltà, tempo e dedizione, conditi da tanto calore umano. La differenza sta tutta qui. Educatori si nasce.
Pochi sanno che ai ruoli di Educatori delle Istituzioni Educative (Convitti nazionali ed Educandati statali) si accede, a seguito di abilitazione alla professione, tramite concorso pubblico per titoli ed esami.
Il personale educativo è dipendente statale del Miur ed è equiparato giuridicamente e professionalmente allo status di Docente. Tecnicamente la sua qualifica è appunto quella di “Docente Educatore”.
Il titolo di accesso alla professione è la laurea in Scienze della formazione, Scienze dell’educazione, Scienze Pedagogiche, Classe di concorso L030 “Pedagogia e didattiche speciali per l’insegnamento” ordine di scuola PPPP.
Collocata dal DPR 388/99 art. 3 nell’area della funzione docente.
Alessandra Battista
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