Abbiamo parlato in precedenza della circolare del Liceo Quintiliano di Siracusa, in cui si chiede il corretto abbigliamento per svolgere l’ora di educazione fisica: niente piercing né unghie ricostruite, bracciali né spille, oggetti acuminati o taglienti, abbigliamento idoneo e scarpe allacciate. Pena l’esclusione dalla lezione.
A tal proposito, dalle pagine di Libero arriva una proposta che farà discutere molto, da parte dello scrittore Giordano Tedoldi: abolire l’ora di educazione fisica!
“Se c’è stato bisogno di una circolare per raccomandare agli studenti di presentarsi in condizioni consone all’ora di educazione fisica, scrive Tedoldi, la ragione sta nel fatto che, non da oggi, la disciplina è la Cenerentola del programma scolastico. Era così già ai tempi in cui il liceo lo frequentavamo noi, e poteva capitare di essere così svogliati da dimenticarsi perfino la tuta da ginnastica, mancanza alla quale spesso non seguiva alcun provvedimento, se non di essere esclusi dalla partita di calcio al parco”.
E prosegue: ”Non sarà necessario un sondaggio per avere da tutti la stessa risposta quanto all’importanza delle ore di educazione fisica: sono solo uno svago, un momento di pausa. Ci sarebbero pure le fantomatiche ore di ‘teoria’, in cui bisognerebbe studiare il corpo umano, la muscolatura, lo scheletro, il metabolismo, tutte attività che, se fossero veramente svolte, potrebbero lasciare là dove sono, nei nasi, nelle lingue, tutti i più arditi piercing. Ma chi le fa? E per quante ore a settimana?”
Poi arriva alla questione centrale: “oggi, chi tiene al corpo, ha le palestre, i circoli sportivi, per tenersi in forma, e c’è lo yoga, e il pilates, e la ginnastica prepugilistica, e molte altre discipline, soppiantate da altre ancora più nuove e ancora più efficaci. Vogliamo rimanere a quelle poche ore settimanali di esercizio col cavallo e alle spalliere?”
Lo scrittore, anche se non ha le idee chiare in merito ad alternative, afferma in chiusura: “Se proprio si vuole la sicurezza, sarà il caso di toglierla proprio del tutto, quella rimanenza degli antichi programmi scolastici che è l’attuale educazione fisica. E gli studenti, si dirà? Con cosa sostituiamo queste ore che erano comunque uno sfogo di energie? Non lo sappiamo, e si potrebbe anche non fare nulla, e mandare tutti a casa”.
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