L’approccio creativo e inclusivo della musica potrebbe essere fondamentale nella ripresa delle attività didattiche nelle scuole: lo sostiene il Forum Nazionale per l’Educazione Musicale al quale aderiscono le principali realtà nazionali che si occupano a vario titolo di Educazione e Ricerca nell’ambito della didattica musicale in Italia (bande, cori, scuole di musica, enti accreditati per la formazione, centri di ricerca).
In questi anni migliaia di scuole hanno sviluppato forme di collaborazione e di interazione con le autonomie locali e con le associazioni del territorio per la definizione e la realizzazione di un piano formativo integrato rispondente ai bisogni degli studenti.
In ambito musicale, nel mondo della prima infanzia 0/6 anni e in quello della scuola dell’obbligo, l’intervento esterno di associazioni di settore e liberi professionisti esperti di educazione musicale è stato decisivo e importante.
“Questo patrimonio di eccellenza in ambito didattico-musicale – sostiene il Forum – è riconosciuto anche a livello internazionale per qualità ed importanza, comprende numerose decine di migliaia di lavoratori e offre un servizio insostituibile alla scuola, agli insegnanti e soprattutto a bambine/i, ragazze/i e alle loro famiglie”.
“Ma oggi – aggiunge il Forum – questo settore è, in gran parte, a rischio di chiusura per l’interruzione totale e improvvisa di tutte le attività educative, comprese quelle avviate con le scuole pubbliche. Per la scuola pubblica il pericolo è quello di perdere il contributo di migliaia di insegnanti altamente qualificati che in tutti questi anni hanno fatto crescere, in stretta collaborazione con i docenti curriculari, la qualità dell’educazione musicale nelle scuole di ogni ordine e grado”.
Nel concreto il Forum chiede che vengano individuate “modalità idonee a sostenere, per il prossimo anno scolastico, il completamento e il proseguimento delle attività svolte dalle associazioni musicali in orario curriculare con personale esterno qualificato anche attraverso pratiche di attività a distanza, consulenze, programmi specifici sulla base delle numerose esperienze messe in campo e maturate in questi due mesi di ‘emergenza’ dalla scuola e dalle associazioni stesse”.
Senza trascurare la necessità di “avviare un piano straordinario di progetti di formazione ed eventi rivolti sia a docenti che agli alunni delle scuole pubbliche, che coinvolga le realtà associative del territorio accreditate e con le competenze necessarie ad accedere ai progetti stessi”.
Ma è anche necessario – sottolinea il Forum – “favorire la riapertura dei locali scolastici in orario extracurriculare per le specifiche iniziative delle Associazioni che ne usufruiscono tramite convenzioni e protocolli d’intesa”.
“Sarà fondamentale infine – concludono le associazioni – nell’avvio delle attività educative in spazi aperti che dovrebbero partire già nell’estate la cooperazione tra Scuola-Associazioni del territorio-Enti locali per l’individuazione delle specifiche professionalità utili alla ripresa delle attività”.
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