Attualità

L’educazione si è persa, anche a scuola: a settembre la Giornata nazionale dei giochi della Gentilezza

La buona educazione? Sembra essersi persa. Lo testimoniano i crescenti casi di violenza nei confronti dei docenti e, in generale, il clima in classe, con i docenti continuamente impegnati a riprendere gli alunni per frasi e atteggiamenti fuori luogo. Per contrastare questo andare, a settembre, dal 20 al 23, è prevista la Giornata nazionale dei giochi della Gentilezza: si svolgerà in tutta Italia e si soffermerà sul recupero delle buone maniere, anche con il coinvolgimento delle scuole.

L’iniziativa

L’iniziativa tratterà temi forse banali, ma di cui si sono perse le tracce: parole come Buongiorno, grazie, prego, per favore (il comportamento), i rifiuti si buttano nel cestino (ambiente e decoro pubblico), Sulla strada ci siamo io…e te (sicurezza stradale), Disabili-ta l’ignoranza (attenzione verso la disabilità ed i pregiudizi).

La Giornata nazionale dei giochi della Gentilezza, giunta alla quarta edizione, è libera da sponsor e la partecipazione è gratuita.

Come partecipare

Possono partecipare le classi dalla scuola dell’Infanzia alla secondaria di 2° grado: è sufficiente scegliere un Gioco della Gentilezza (tra quelli proposti su giocopediadellagentilezza.it, o inventati dagli stessi partecipanti), compilare il form di adesione su www.igiochidellagentilezza.it, tra il 20 ed il 23 settembre e aderire, al fine di condividere un report della propria esperienza che contribuirà a creare una memoria comune della ricorrenza.

Per condividere pensieri ed opinioni, relativi agli argomenti trattati, i partecipanti che lo desiderano potranno rispondere ad alcune domande sulla gentilezza e la buona educazione a scuola.

Le testimonianze

Alcuni docenti lo hanno già fatto. Come Francesca  Sfragara, che insegna nella scuola primaria, presso l’I.C.S. “A. Bruno”, nel Comune di  Biancavilla, in provincia di Catania; e Anna Tenore, che insegna Italiano alle classi quarte della primaria di via Don Gnocchi a Milano. Ecco, qui di seguito, le loro testimonianze.

Francesca Sfragara

A cosa serve la buona educazione a scuola?

La buona educazione serve a migliorare i rapporti sociali e ad avere un maggior rispetto per il prossimo. Un gioco per allenare la buona educazione Quest’anno abbiamo letto un libro sulle parole gentili: grazie, per piacere… e dopo aver letto il brano i bambini dovevano utilizzare queste parole. In classe a volte giochiamo con il gioco “Gentilpolis”.

Esiste una differenza tra gentilezza e buona educazione?

Secondo me una persona gentile non sempre è educata. Penso che una persona gentile è più predisposta ad imparare le regole per essere più educata.

Perché la buona educazione consente ai bambini di essere felici?

La buona educazione consente ai bambini di essere più felici perché chi è educato ha rispetto degli altri, non offende e rispetta i propri spazi.

Perché ha scelto di partecipare alla 4° Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza con la sua classe?

Ritengo che partecipare alla Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza abbia un’influenza positiva sul comportamento dei bambini. Potranno capire che solo comportandosi potranno essere veramente felici.

Anna Tenore

A cosa serve la buona educazione a scuola?

La buona educazione è sinonimo di cittadini migliori del domani. Parole come grazie, prego, SCUSA sembrano essere avvolte da un alone di disagio, di qualcosa di scontato e di superficialità.

Un gioco per allenare la “buona educazione”?

Con le mie colleghe stiamo mettendo a punto il gioco della” caccia alla parola gentile” ed il gioco del “gentilometro”.

Da bambina chi è stato un buon esempio di Buona Educazione?

Sicuramente il mio caro nonno, esempio di padre  e marito esemplare

La prima cosa che le viene in mente pensando alla buona educazione?

Il buongiorno quando incontri persone anche senza conoscerle.

Perché ha scelto di partecipare alla 4° Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza con la sua classe?

In questi anni c’è l’esigenza di riscoprire le parole gentili, ma soprattutto i comportamenti gentili bussare prima di entrare, chiedere scusa , chiedere il permesso prima di prendere un oggetto… penso che attraverso questo percorso i bambini possano prendere consapevolezza che essere gentili rende felici.

Per ulteriori informazioni

Per informazioni ulteriori sull’iniziativa rivolgersi a:

Associazione Cor et Amor: cell 328.2955915, e-mail 22settembre@igiochidellagentilezza.it, web www.igiochidellagentilezza.it

Alessandro Giuliani

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