“E’ stata depositata alla Camera la mozione della Lega Nord sul rischio docenti esodati: decine di migliaia di insegnanti precari – con un’esperienza in molti casi più che decennale – che in seguito al comma 131 della legge sulla “Buona scuola” dopo 36 mesi di contratti a tempo determinato rischiano di essere totalmente esclusi dall’insegnamento, condannando alla disoccupazione persone preparate, magari con la responsabilità di una famiglia. Primi firmatari del documento che unifica i testi su seconda e terza fascia d’istituto – quest’ultimo già approvato in Regione Toscana – per il Senato (primo firmatario il presidente dei senatori leghisti Gianmarco Centinaio) e i Consigli regionali, sono il presidente dei deputati leghisti Massimiliano Fedriga e il capogruppo in commissione Cultura Stefano Borghesi”.
Lo annuncia Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione del Carroccio. Questo il testo:
MOZIONE
La Camera,
premesso che:
due terzi degli insegnanti abilitati della seconda fascia di istituto non saranno stabilizzati con il nuovo concorso e, oltre a essere loro preclusa l’assunzione a tempo indeterminato, gli verrà presto negata anche la possibilità di utilizzare contratti a tempo determinato, pur avendo maturato diversi anni di esperienza (che a questo punto rischia di andare dispersa) in seguito al comma 131 della legge 107/2015 (Buona scuola), per cui “a decorrere dal 1° settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo determinato… non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi”, negando la possibilità di insegnare anche a tempo determinato;
le Graduatorie ad esaurimento (Gae) degli insegnanti precari, stando al Consiglio di Stato, sono liste a titolo concorsuale e che questo dovrebbe valere anche per le Graduatorie di istituto (Gi) alla luce della Sentenza n. 7773, 15 febbraio 2012, del Consiglio di Stato, sez. VI, ribadito anche dalla Sentenza n. 5795 del 24 novembre 2014;
quando le Graduatorie permanenti sono state trasformate in Graduatorie “ad esaurimento”, si sarebbe dovuto prevedere quantomeno la possibilità per i docenti delle Gi di iscriversi a concorsi con cadenza almeno triennale e con un numero di posti a bando in grado di garantire un’adeguata immissione in ruolo di abilitati, mentre è stato bandito un solo concorso a cattedra per un numero di posti esiguo, tanto che nemmeno il piano straordinario di assunzioni è stato sufficiente a diminuire le supplenze nella scuola italiana;
il nuovo concorso, com’è noto, non coprirà l’intero fabbisogno e che agli insegnanti abilitati presenti in II fascia di istituto continua a essere negata la possibilità di assunzione per scorrimento di graduatoria, poiché potranno entrare in ruolo solo attraverso il concorso, mentre continuano a essere assunti a tempo determinato per svolgere lo stesso lavoro, cosa peraltro praticabile – come detto – solo fino al raggiungimento dei 36 mesi di servizio;
allo scadere della graduatoria, nel 2017, la III fascia di istituto degli insegnanti precari sarà aggiornata per chi ne fa parte e chiusa a nuovi ingressi e che, in assenza di misure transitorie (la possibilità di abilitarsi), gli iscritti saranno tenuti in un limbo lavorativo, per poi essere spazzati via dal limite dei 36 mesi per il rinnovo dei contratti a tempo determinato anche se svolgono un servizio identico per mansioni e responsabilità a quello dei colleghi di ruolo;
per gli insegnanti di III fascia servirebbe quindi un nuovo percorso abilitante speciale (PAS), in quanto tale percorso, a differenza del TFA, non prevede numero chiuso e comprende tutte le classi di concorso (anche gli ITP), non trattandosi di una sanatoria, bensì di un atto che, stando alla Direttiva europea 36/2005, spetterebbe di diritto a coloro che hanno maturato 3 anni di servizio in 10 anni (180×3);
i docenti di III fascia hanno pronti i ricorsi per la richiesta di un nuovo PAS, da avviare con decreto d’urgenza per chi ha maturato 180 giorni di servizio per 3 anni (e addirittura c’è chi chiede lo chiede per 180 giorni per 2 anni) o, in alternativa, per l’ingresso della III fascia con servizio nel 3° ciclo TFA in soprannumero;
le abilitazioni all’estero hanno più che dimezzato il loro costo, in quanto con 5.000 euro – alloggio compreso – è possibile abilitarsi in 6 mesi, ottenendo un punteggio superiore al PAS e senza dover effettuare riconoscimenti in Italia, senza contare che, ancora più temibile per l’amministrazione, visti i risvolti economici, potrebbe rivelarsi la citazione per danni,
impegna il Governo:
a definire azioni precise atte a garantire un futuro – in troppi casi attualmente negato – ai docenti abilitati della seconda fascia di istituto;
ad assumere, con urgenza, iniziative che proroghino i termini del provvedimento sui Percorsi abilitanti speciali (PAS) per gli insegnanti con adeguati livelli di esperienza della terza fascia di istituto, dal momento che il limite non è perentorio e che lo stesso TFA, descritto come transitorio, di fatto è consolidato, non essendo ancora attuato il DM 249/2010, che prevede le magistrali abilitanti.