Lega Nord: Lombardia senza presidi, sostituti in arrivo dal Sud

“In Lombardia 475 istituti scolastici si ritroveranno senza dirigenti perché il Consiglio di Stato ha annullato il concorso, accogliendo il ricorso presentato al Tar dai 101 docenti che non hanno superato le prove scritte. Così sono stati cancellati i risultati dei 406 docenti risultati idonei e c’è il rischio concreto che arrivino presidi dal Sud, cioè da quelle regioni in cui il numero di vincitori dei concorsi è maggiore rispetto ai posti disponibili”.
“È un insulto al merito e a chi, con impegno e fatica, ha superato un concorso e ora vede soffiarsi il posto da colleghi di altre regioni. Non è concepibile che il ministro lasci che studenti e insegnanti del Nord siano discriminati per colpe non loro. Credevamo che un governo di banchieri e professori, come ha avuto un occhio di riguardo per le banche, lo avrebbe avuto anche per la scuola. Ma, purtroppo, ci siamo sbagliati”. “Adesso si attende la sentenza di merito del 20 novembre che, alla luce dei fatti, difficilmente potrà ribaltare il risultato, anche perché la motivazione, le presunte buste trasparenti, si qualificano come vizio formale insormontabile. Così, ancora una volta, il merito verrà spazzato via e gli insegnanti del Nord resteranno a casa, mentre quelli del Sud prenderanno il loro posto”. “Non è più concepibile che, come accaduto spesso in passato, i posti di lavoro nelle scuole lombarde vengano assegnati ad insegnanti provenienti da altre regioni, a discapito degli insegnanti residenti in Lombardia. Il ministro deve attivarsi per scongiurare questa ingiustizia”. “Per una volta che in un concorso pubblico si parla di trasparenza (quella delle buste con i quesiti), il concorso viene annullato. Strano Paese, il nostro!!!”. 

E ha ragione il deputato leghista: è una strana nazione, molto strana visto che, posto che il trasferimento realmente avvenga, un parlamentare delle Repubblica italiana parli di “studenti e insegnanti del Nord discriminati”, perché non avrebbero nelle loro scuole dirigenti della stessa regione, a prescindere dalla preparazione, dall’avere superato il concorso e dalla comune cittadinanza, fino a prova contraria, italiana.

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