In fatto di politiche scolastiche, la Lega ha deciso di continuare a forzare la mano agli alleati pentastellati: l’ultima novità riguarda il tema della regionalizzazione del sistema scolastica sul quale è intervenuto in prima persona il vicepresidente del consiglio Matteo Salvini con una dichiarazione rilasciata a Radio Padova e riportata anche nel sito regioni.it
“Appena arriva la proposta dal Veneto sull’autonomia il Consiglio dei ministri è pronto a firmarla” ha detto Salvini, aggiungendo: “Quando arriva io non la discuto nemmeno. Zaia mi ha detto che chiederà 23 competenze. I ministri della Lega non avranno problemi a sganciare competenze e soldi conseguenti, e saremo abbastanza bravi da coinvolgere e convincere anche i ministri 5 Stelle”.
Sulla vicenda sono già intervenuti i Partigiani della Scuola Pubblica che in un comunicato del 1° settembre affermano: “Ci chiediamo intanto se può, un ministro dell’Interno poter parlare come se avesse già la legge in tasca. Se può fin da ora, contare sul sostegno di tutto il governo tale da fargli affermare con assoluta arroganza e presunzione, di riuscire a ‘convincere’ anche i ministri del Movimento 5 Stelle”.
“La Costituzione – sottolineano i PSP – prevede ben altro. Gli articoli 33 e 34 ad esempio che prevedono che la scuola sia un diritto garantito su tutto il territorio nazionale e che non debbano esistere sperequazioni nell’offerta formativa a svantaggio delle aree più deboli del paese. E anche la legge. E ci riferiamo alla legge 18 del 2017 che prevede che le risorse dello Stato vengano ripartite alle regioni del Sud in base al numero della popolazione e non al loro gettito fiscale”.
Ma i Partigiani si rivolgono anche al M5S al quale chiedono che “mantenga la sua identità programmatica senza cedere alle lusinghe leghiste”. L’ “appello” al M5S risulta tanto più significativo se si considera che proprio dal gruppo dei Partigiani arriva la senatrice pentastellata Bianca Granato, segretaria della Commissione Cultura del Senato.