Attivare una progettazione congiunta sulla legalità e diffondere una cultura antimafia, a partire dalle nuove generazioni.
Con questi intenti, il 28 maggio è stato sottoscritto a Palermo un protocollo d’intesa tra Miur e centro studi Pio La Torre della durata di tre anni: in rappresentanze delle due istituzioni c’erano il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, e il presidente del centro, Vito Lo Monaco, per.
Il progetto coinvolgerà gli studenti di istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio nazionale, comprese le università.
“Tra gli obiettivi c’è l’istituzione di un premio europeo che premi la ricerca sul diritto comunitario antimafia – ha detto Lo Monaco – nell’ultimo decennio il nostro centro ha realizzato un progetto educativo antimafia rivolto a scuole medie superiori italiane ed estere al quale nel 2015 hanno aderito 114 scuole con circa 12mila studenti”.
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“Il cuore della riforma scolastica è dare alla didattica metodi innovativi – ha affermato Faraone – il fatto di dare la possibilità ai dirigenti scolastici di dedicare delle ore di lezione all’antimafia, accanto al tradizionale studio dell’italiano e della matematica, riconosce la necessità di dare una formazione di serie A su questi temi. È un salto culturale enorme”.
“Dobbiamo fare in modo che l’assegnazione di beni confiscati alle scuole – ha aggiunto il sottosegretario – sia un fatto sempre meno episodico, come stiamo facendo attraverso il percorso ‘Più scuola meno mafia’ del Miur”.
All’interno del protocollo, pianificato da Giovanna Boda della direzione generale per lo studente e firmato da Faraone, è stato istituito un comitato tecnico – scientifico coordinato da un rappresentante del Miur per pianificare e realizzare le attività programmate.
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