Il prossimo anno scolastico si inaugurerà presso l’istituto comprensivo Pirandello di Taranto, teatro di sei episodi di vandalismo dal settembre scorso.
La notizia è stata resa nota dalla dirigente scolastica dell’istituto, Antonia Caforio, ospite il 1° maggio della trasmissione ‘Uno mattina’, che è stata contattata dal Quirinale: alla cerimonia, come pressi, sarà infatti presente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il quale è stato anche promotore della scelta.
“Una scelta che ci onora – ha commentato la preside – e ci dà emozione, forza di andare avanti, di non arrenderci, di reagire, di scommettere che si può fare sempre di più e tutti insieme possiamo migliorare la nostra scuola. Io – ha aggiunto Caforio – ringrazio il presidente Mattarella a nome di tutta la comunità scolastica, dell’istituto Pirandello, del quartiere Paolo VI e della nostra bella città di Taranto”.
La dirigente scolastica ha ricordato la marcia dei giorni scorsi nel quartiere Paolo VI a difesa della scuola e della legalità e contro la violenza. Circa duemila persone, tra studenti, corpo docente, personale Ata, genitori e semplici cittadini hanno partecipato al corteo.
Nell’ultimo raid della notte tra il 22 e il 23 aprile scorsi – scrive l’Ansa – i vandali hanno devastato cinque aule e danneggiato vetrate, pareti, controsoffittature e impianti elettrici. Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza sono al vaglio degli inquirenti.
Attualmente le lezioni nella scuola Pirandello sono sospese e si svolgono, col sistema del doppio turno, nel plesso Falcone, nello stesso quartiere.
La decisione del primo cittadino italiano di scegliere la scuola pugliese per mostrare la tenacia con cui lo Stato si oppone alla violenza e alla legalità, è stata particolarmente apprezzata dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, che parla di “scelta importante. Parliamo infatti – ha detto la responsabile del Miur – di una scuola che è il simbolo delle istituzioni che non si arrendono. Più volte attaccata dai vandali, la scuola Pirandello ha saputo reagire ed è stata difesa con forza anche dai cittadini, a dimostrazione dell’importanza che le istituzioni scolastiche rivestono nella vita delle nostre comunità, soprattutto nei territori e nei contesti di maggiore difficoltà come quello di cui parliamo”.
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“Dal 2015 – ha ricordato Fedeli – il Presidente ha deciso di avviare una nuova e importante tradizione portando la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico direttamente sui territori. Credo – osserva la ministra – sia un segnale molto significativo di impegno e vicinanza da parte delle Istituzioni al mondo della scuola”.
“La scelta di quest’anno – ha continuato la ministra – ci richiama a porre la massima attenzione a quei territori e contesti in cui le istituzioni scolastiche rappresentano un forte presidio di legalità, in cui la scuola è centrale per la formazione di ciascuna cittadina e ciascun cittadino, svolgendo fino in fondo il proprio ruolo di istituzione impegnata nell’inclusione e accettando ogni giorno sfide educative importanti, per fornire alle studentesse e agli studenti ogni strumento utile al raggiungimento del successo formativo e professionale e all’educazione permanente, in linea con le competenze chiave europee”, ha concluso Fedeli.
Entusiasta della decisione di Mattarella, si è detto anche il sindaco di Taranto Ippazio Stefano, che ha subito inviato una lettera al Capo dello Stato: “Taranto aspetta a braccia aperte il suo presidente”, perché “le famiglie del quartiere Paolo VI hanno civilmente dimostrato di non accettare l’intimidazione ma, al contrario, di aggregarsi a difesa della scuola quale presidio di legalità e libertà”.
Per cui, rivolgendosi sempre a Mattarella, il primo cittadino di Taranto ha detto di cogliere “in questo germe di sana partecipazione democratica dei cittadini, di avversione a questo stolto e devastante raid, il segnale più profondo di una voglia di riscatto sociale e morale emarginante di coloro i quali, senz’altro vittime di un disagio morale, aggrediscono e riversano il loro malessere su un bene primario quale è la scuola, caposaldo di crescita e di formazione delle presenti e future generazioni”.
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