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Legalopoli, la legalità messa in gioco

Nel corso del convegno “Legalopoli, la legalità messa in gioco: esperienze e nuove pratiche di cittadinanza attiva”, conclusivo del progetto “Electronic european legality”, avviato nel 2005 in cinque Stati europei (Italia, Austria, Olanda, Polonia, Svezia) e finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Minerva, sono stati messi a confronto gli esiti della positiva esperienza che ha coinvolto più di duecento studenti che frequentano scuole dei suddetti Paesi.
Diverse sono state le esperienze presentate durante il workshop: dal Dvd prodotto dai ragazzi della scuola media di Monterotondo (Roma) che hanno trattato il tema del bullismo e della paura della violenza, alla testimonianza di emarginazione ed illegalità riprodotte dai ragazzi del carcere minorile Bicocca di Catania. Illustrato anche il videogioco sulla sicurezza stradale realizzato con la collaborazione della polizia di Stato, mentre l’associazione Libera, partendo dal vecchio “gioco dell’oca”, ha coinvolto alcuni ragazzi delle scuole elementari e di quelle di istruzione secondaria di II grado per far discutere di mafia.
Il progetto Legalopoli è stato avviato a Catania, promosso dall’associazione anti-racket Asaec in collaborazione con l’agenzia “Abaton”, promuovendo forme innovative di educazione alla legalità, attraverso la realizzazione partecipata di un videogioco interattivo che affrontava il tema facendo vedere come non solo sia giusto ma anche convenga praticare la legalità. Le attività di ricerca ed elaborazione hanno coinvolto gli alunni all’interno di laboratori promossi nelle scuole (l’istituto scolastico “Parini” di Catania è stata la prima sede di attuazione del progetto).
La legalità, intesa come rispetto delle leggi e come cittadinanza attiva, sebbene contemplata in tutti i programmi di orientamento formativo delle scuole, attraverso Legalopoli  (maggiori informazioni sul sito www.legalopoli.it ) ha offerto svariate possibilità di costruzione di percorsi didattici innovativi che meritano riflessioni continue e progettualità diffuse. Le pratiche innovative di educazione alla legalità, attraverso la costruzione dei videogiochi hanno avuto una buona diffusione ed un positivo coinvolgimento degli studenti.
In quest’ottica si è scelto di utilizzare la versatilità di strumenti come internet, i videogiochi e più in generale le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione promuovendone un utilizzo che mirasse ad incoraggiare il dialogo e il confronto attraverso la realizzazione, da parte degli stessi ragazzi, di prodotti multimediali di carattere ludico-didattico.
In seguito l’attività ha interessato altre città della Sicilia e del Meridione e successivamente sono state coinvolte le scuole dei Paesi europei citati, ciascuno dei quali ha scelto il tema specifico da approfondire (in base alle problematiche ritenute più pressanti) e lo ha sviluppato in modo autonomo, dando ai ragazzi, coadiuvati da associazioni locali, la possibilità di entrare in contatto con testimoni privilegiati del territorio.

Le storie, infatti, prima di essere realizzate per il video sono state elaborate in classe attraverso una fase di ricerca e di studio.

Redazione

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