Il PNRR porterà al mondo della scuola 17 miliardi di euro. Ma gli investimenti da fare sono davvero molti, specialmente in alcuni settori. A sottolinearlo è il rapporto di Legambiente dal titolo “Ecosistema scuola”, indagine che si riferisce al 2020 e analizza la qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi nel nostro Paese. Ciò che emerge è il grande divario, ancora una volta, tra le scuole del Centro Nord e quelle del Sud e delle isole.
Il dato è rilevante, il 56% degli edifici del Meridione necessita di interventi urgenti, contro il 36% di quelli del Nord. Emergenze strutturali, disuguaglianze rese più evidenti dalla pandemia. Il report di Legambiente pone un focus su 7037 edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia per un totale di 1,4 milioni di studenti coinvolti. Ad aggravare la posizione degli edifici del Sud che hanno bisogno di interventi, c’è la loro collocazione in area sismica 1 e 2 nel 74% dei casi (30% in più della media nazionale). Dunque, mai come adesso, serve investire nelle strutture e sfruttare i fondi in arrivo dal PNRR. I primi 5 miliardi saranno disponibili entro novembre e secondo Legambiente bisogna partire proprio dove c’è più bisogno per le fragilità strutturali, ad esempio le aree interne soggette a terremoti e fenomeni di dissesto.
La percentuale di edifici posti in area sismica 1 è del 4,1%, mentre quella degli istituti in area sismica 2 è del 30,9%. Serve partire da lì come opera prioritaria, migliorando e adeguando al meglio le scuole che ricadono in zone sismiche ma provvedendo anche all’efficientamento energetico raggiungendo una diminuzione dei consumi del 50%. Servirà poi sostegno tecnico e amministrativo agli Enti locali per aspetti quali l’orientamento al reperimento dei fondi, le attività relative all’innovazione sostenibile e rendere l’Anagrafe scolastica consultabile.
Altri dati negativi da sottolineare: un edificio su due non dispone ancora di un certificato di collaudo storico, di agibilità, prevenzione incendi. Manutenzione urgente per gli edifici che sale dal 29% del 2019 al 41%. Meno dell’1% gli edifici costruiti con criteri di bioedilizia e 387 classificati in classe energetica A.
Alla ristrutturazione edilizia saranno destinati 500 milioni del PNRR. Secondo Legambiente sarà importante accelerare il percorso sulla verifica degli edifici, oggi effettuata solo sul 31,5% dalle amministrazioni. Bisognerà anche ridurre i tempi dei cantieri (mediamente 300 giorni).
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