Da sottolineare, spiega Legambiente, il dato sulla vicinanza degli edifici scolastici alle industrie: sono situate a meno di un km dalle industrie ancora il 7,24% delle strutture, a testimonianza della mancata delocalizzazione delle scuole dalle aree a rischio quali sono quelle industriali. Tra le note dolenti anche il deciso calo delle azioni di bonifica dall`amianto, realizzate solo nel 4,13% degli edifici rispetto all’8,64% del 2006, e dei casi certificati di amianto (dal 10,28% del 2006 al 5,53% del 2009) dovuto in parte alle verifiche già eseguite, in parte all`assenza di nuovi controlli, infatti è ancora alto il numero di Comuni che non rispondono nulla.
Per il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, la colpa principale dell’immobilismo o, peggio ancora, del peggioramento della situazione deriverebbe dalla mancanza sempre più cronica di fondi: “lo scorso anno – ha commentato – è stato previsto dal Governo un piano di investimenti articolato in 20 milioni di euro annui tratti dai risparmi delle cosiddette `spese della politica`, ma di cui ancora non si è avuto riscontro. Inoltre, abbiamo interpretato come un buon segnale d’impegno da parte del Governo la delibera Cipe che un anno fa ha stanziato un miliardo di euro, poi ridotti a 773 milioni a seguito della parte destinata alle scuola abruzzesi dopo il terremoto, ma che purtroppo, ad oggi, ancora non sono stati trasferiti agli enti locali per una concreta ricaduta negli interventi territoriali. Non si può pensare di riqualificare il nostro patrimonio edilizio scolastico senza un serio piano nazionale d’investimenti“.
Legambiente , infine, ha realizzato una classifica per città: al primo posto si è posizionata Prato, al secondo Parma, al terzo Biella. A livello regionale si conferma la Toscana, con Prato al primo posto e Livorno al settimo: la regione da diversi anni apre la classifica con due città tra le prime dieci, così come l`Emilia Romagna, con Parma al secondo posto e Modena al sesto, e il Piemonte, con Biella al terzo e Asti al sesto. La prima città del Sud, ventunesima assoluta, è Benevento, seguita da Lecce, che per alcuni anni è stata fra le prime dieci in classifica, slittata al trentaquattresimo posto. La situazione non è molto cambiata rispetto alla prima edizione di Ecosistema Scuola, dove la prima città del Sud in graduatoria era Caserta al venticinquesimo posto, seguita a due posizioni di distanza da Reggio Calabria.
Nel divario Nord Sud, rimangono sostanziali differenze per quanto riguarda le certificazioni, con dati preoccupanti sull`assenza di alcuni tipi di certificazione in territori di particolare vulnerabilità ambientale come quelli dichiarati a rischio sismico. Nelle regioni del centro Italia (le due macro aree dichiarate più sensibili) il 73,5% delle scuole è a rischio sismico: il 51,35% di loro possiede il certificato di idoneità statica e il 98,22% fa le prove di evacuazione. Nelle regioni del meridione, il 65,09% delle scuole è dichiarato a rischio sismico, ma solo l`11,76% possiede il certificato di collaudo statico e solo il 62,5% fa le prove di evacuazione.