In riscontro alla delega prevista dalla legge n° 227 del 22 dicembre 202, al fine di rivedere e riordinare le disposizioni vigenti in materia di disabilità, il governo ha emanato il 3 maggio 2024 il decreto n° 62 al fine di assicurare alla Persona:
• Il riconoscimento della propria condizione di disabilità;
• Rimuovere gli ostacoli e attivare i sostegni utili al pieno esercizio delle libertà e dei diritti civili e sociali;
• L’autonomia e il suo vivere su base di pari opportunità con gli altri, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione.
Il decreto 62/2024 in riscontro alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha apportato delle modifiche alla legge 104/92, in vigore, dal primo gennaio 2025, in via sperimentale soltanto nelle seguenti province, Brescia, Trieste, Forlì – Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno, Catanzaro e Sassari; mentre su tutto il territorio nazionale entreranno in vigore dal primo gennaio 2026.
Le modifiche introdotte dal decreto 62/2024 hanno il fine di assicurare alla persona il riconoscimento della propria condizione di disabilità, per rimuovere gli ostacoli e per attivare i sostegni utili al pieno esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, delle libertà e dei diritti civili e sociali nei vari contesti di vita, liberamente scelti.
Con l’entrata in vigore del decreto 62/2024 sono eliminate le seguenti parole:
• Handicap, persona handicappata, portatore di handicap, persona affetta da disabilità, disabile, diversamente abile, sostituite da “persona con disabilità”.
• “Con connotazione di gravità” e “in situazione di gravità” con il termine “necessità di sostegno elevato o molto elevato”
• “Disabile grave” con “persona con necessità di sostegno intensivo”.
E’ considerata persona con disabilità chi presenta durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri, accertate all’esito della valutazione di base.
La persona con disabilità ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla necessità di sostegno o di sostegno intensivo e qualora, all’esito della valutazione di base, sia accertata la riduzione dell’autonomia personale, i servizi pubblici determineranno prioritariamente un intervento assistenziale permanente.
Il riconoscimento della condizione di disabilità prevede la richiesta all’INPS di una visita definitiva per il riconoscimento della disabilità, attraverso un certificato introduttivo nel quale sono indicate, oltre ai dati anagrafici della persona, la documentazione relativa all’accertamento diagnostico, comprensivo di dati anamnestici e catamnestici, inclusi gli esiti dei trattamenti terapeutici di natura farmacologica, chirurgica e riabilitativa; la diagnosi codificata in base al sistema dell’ICD e il decorso e la prognosi delle eventuali patologie riscontrate.
La commissione multidisciplinare, preposta al riconoscimento della condizione di disabilità, elabora il certificato definitivo di base al fine di accertare il grado di disabilità e l’intensità dei sostegni necessari al fine di promuovere un progetto di vita adeguato alla persona con disabilità.
Il progetto di vita è un processo dinamico, elaborato dall’unità di valutazione multidisciplinare con l’obiettivo di promuovere una qualità di vita adeguata alle priorità e alle esigenze della persona con disabilità.
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