Il monitoraggio della situazione è stato compiuto dal ministero dell’istruzione dopo lo scandalo scoppiato in Sicilia, dove si sono registrate realtà che sono già finite nel mirino della magistratura. Tuttavia le segnalazioni sono partite da un gruppo di docenti pendolari della provincia di Agrigento, che nei trasferimenti si vedevano regolarmente superati da colleghi con in mano tali certificazioni: troppe.
Infatti la legge 104, oltre a consentire permessi per l’assistenza ai parenti disabili, permette anche corsie preferenziali sui trasferimenti di sede.
A seguito dunque delle denunce e della successiva visita del sottosegretario all’istruzione, il Miur ha pubblicato un report, di cui dà conto il sito di Davide Faraone, Cambiamenti, che ha messo in luce come la fruizione maggiore della 104 sia concentrata nelle regioni del Sud e delle isole: se per i docenti di ruolo in Lombardia il ricorso alla 104 è del 10,6%, in Sardegna è di oltre il 18%, in Campania di quasi il 16%, che arriva al 16,75% in Sicilia.
In fondo alla classifica il Piemonte , il Veneto e la Toscana che non arrivano al 10%. Per quanto riguarda invece i precari beneficiari della Legge le percentuali sono bassissime: hanno chiesto il beneficio 5 docenti su100.
Tuttavia, secondo i dati del Miur, e resi noti dal sottosegretario, le tendenza più accentuata riguardano bidelli e segretari: il 26% dell’Umbria, il 23% della Sardegna, il 18,4% dell’Abruzzo.
I dati pubblicati sono accorpati per regione.
Per il personale docente, quasi un prof su 5 è beneficiario della legge 104/92 in Sardegna (18,27%), seguita dall’Umbria (17,17%) e della Sicilia (16,75%). Molto più bassa l’incidenza di titolarità del beneficio in Piemonte (8,96%), Veneto (9,71%) e Toscana (9,84%).
Il personale non docente titolare del beneficio coinvolge oltre 1 lavoratore su 4 in Umbria (26,27%), cui seguono Lazio (24,78%) e Sardegna (23,33%). Sul versante opposto, di nuovo il Piemonte con solo l’11,87% di beneficiari, cui seguono altre regioni più staccate.
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