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Legge 440: pressochè azzerati i fondi per le scuole

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La legge 440/97, nata per finanziare le attività progettuali delle scuole, si può ormai considerare morta e (quasi) sepolta.
Negli ultimi anni le risorse messe a disposizione delle scuole con questa legge si sono progressivamente ridotte: dai 10mila euro per scuola (la cifra è indicativa e si riferisce a istituti di media grandezza) si è scesi poco per volta ai 3-4 mila euro.
Ma, per il 2011, solo le scuole più fortunate (e cioè quelle più grandi) arriveranno a 2.000 euro; per le altre si scenderà addirittura al di sotto della soglia dei mille euro, poco più di un euro a studente, insomma una elemosina.
La diminuzione era prevista, perché già nella tabella pluriennale contenuta nella direttiva dello scorso anno erano indicate le somme stanziate: 140milioni nel 2009, 127 nel 2010 e 88 nel 2011. Ma per quest’anno il MEF ha bloccato una decina di milioni in vista di un imminente “taglio” sui bilanci ministeriali.
A non risentire della decurtazione delle risorse saranno pochissime voci e cioè l’integrazione scolastica degli alunni con handicap e le iniziative di alternanza scuola-lavoro che potranno contare rispettivamente su 10milioni e 29milioni di euro.
Per tutte le altre voci la riduzione è drastica.
I programmi di formazione e aggiornamento a livello regionale sono stati persino azzerati del tutto. Per le attività nazionali di formazione del personale docente (su questa voce si finanziano in genere i corsi di lingua inglese per i docenti della primaria) si passa dagli 11,7 milioni del 2010 ai 7 di questr’anno.
Il fondo per l’innovazione tecnologica passa da 4 a 2 milioni, quello per l’editoria digitale da 2,5 a meno di 1, l’istruzione degli adulti da 9,8 a 4,3 (ma nel 2009 c’erano 16milioni), per la valutazione degli apprendimenti (Invalsi) si scende da 5 a 1,3.
E infine il taglio più massiccio: alle scuole toccheranno poco meno di 12milioni di euro (erano 31 l’anno scorso e 36 nel 2009).
Resta solo da augurarsi che, per lo meno, i pochi spiccioli destinati alle istituzioni scolastiche vengano erogati in fretta (“pochi, maledetti e subito”, verrebbe da esclamare), perché a dire il vero a tutt’oggi le scuole non hanno ancora visto neppure l’ombra dei soldi del 2010 anche se la direttiva era stata approvata quasi un anno fa.
Entro il 26 del mese la Commissione Cultura della Camera deve dare il proprio parere sullo schema di direttiva, ma questo è solo un dettaglio di contorno.