Il tormentone dell’autunno (“Il Papa è rock, la coca è lenta, lentissima”) ha contagiato anche il dibattito sulla Riforma Moratti.
Il Comitato per la Scuola della Repubblica, che è una delle componenti più agguerrite del “Tavolo Fermiamo la Moratti”, non ha dubbi e proprio in queste ore lancia lo slogan “L’abrogazione delle leggi Moratti è rock, la proposta di modifiche è lenta”.
La curiosità ci spinge allora a chiedere subito a Corrado Mauceri, animatore del Comitato, se si possa già fare un elenco di personaggi rock e di politici lenti.
Mauceri è molto pragmatico: “la nostra proposta è chiara: un provvedimento di 2 articoli per abrogare tutte le disposizioni sulla scuola dalla legge 53 in poi, da approvare nei primi 100 giorni della prossima legislatura; stiamo raccogliendo le firme: chi sottoscrive la proposta è rock, altrimenti è chiaro che è lento!”
Insomma, Mauceri, ma almeno ad Enrico Panini (segretario nazionale di CgilFlc) e Piero Bernocchi (portavoce nazionale dei Cobas) la patente da rockettari gliela vogliamo dare?
“Non ci sono patenti da dare, lo ripeto: chi firma è rock, gli altri sono lenti”.
Ed ecco come risponde l’assessore regionale dell’Emilia-Romagna ad una nostra domanda sul perché la sua regione non abbia lavorato per proporre un referendum abrogativo della legge 53: “ritengo inoltre che la riforma della scuola non si faccia e non si disfi a colpi di referendum ma con un percorso di coinvolgimento e concertazione che il nuovo governo, mi auguro, dovrà mettere in campo per apportare radicali cambiamenti al testo”.
Mauceri chiosa: “lo so bene che anche nel nostro partito (i DS, ndr) non tutti sono rock, ma noi stiamo lavorando per convincerli; certo è che le dichiarazioni di Mariangela Bastico mi sembrano improntate alle regole dell’equilibrismo politico”.
Intanto il Comitato ha programmato una serie di incontri con i leader delle forze politiche che fanno parte dell’Unione; con Fausto Bertinotti l’intesa sembra virtualmente raggiunta, ma con gli altri sarà davvero dura: Rutelli ha dichiarato più volte (e lo ha ribadito qualche giorno fa) che la riforma Moratti va modificata e non azzerata.
Sulla stessa posizione sembrano attestati Mastella (Udeur) e Boselli (SDI), ma forse è ancora presto per disegnare la geografia degli schieramenti.
“Anche perché – sottolinea Corrado Mauceri – nessuno potrà fare a meno di confrontarsi con la reale volontà degli elettori e del mondo della scuola; se riusciremo a raccogliere molte firme, anche chi oggi sembra lento, potrebbe diventare un rockettaro”.