La legge di bilancio 2018 approvata dal Parlamento in via definitiva il 23 dicembre (la legge n. 205 del 27 dicembre 2017) stabilisce al comma 132, l’incremento delle soglie reddituali per il bonus 80 euro.
In sostanza viene modificata la norma che ha introdotto il cosiddetto bonus 80 euro, ovvero il beneficio fiscale per i redditi più bassi.
Con la modifica vengono innalzati i tetti retributivi, consentendo a tutti i lavoratori che non superano il reddito annuo di 24.600 euro (prima il tetto era di 24.000 euro) di beneficiare del bonus; potranno inoltre fruire del bonus in forma ridotta anche coloro che hanno un reddito compreso tra 24.600 e 26.600 euro (prima occorreva un reddito compreso tra 24.000 e 26.000 euro). L’onere per questa operazione – segnala la Cisl Scuola – è pari a 210,8 milioni.
La norma è stata introdotta per evitare che, in occasione del rinnovo del contratto scuola, l’eventuale aumento stipendiale potesse far perdere il beneficio degli 80 euro a causa del superamento del tetto reddituale previsto per poterne fruire. Con l’innalzamento del tetto questo pericolo dovrebbe essere scongiurato per cui i lavoratori potranno fruire sia del bonus fiscale che degli aumenti contrattuali. Una misura molto importante – riporta la Flc Cgil – per il comparto istruzione e ricerca, dal momento che sono tanti i lavoratori che usufruiscono del bonus 80 euro.
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