Politica scolastica

Legge bilancio 2019: indietro tutta sulla 107, stop a tempo pieno e potenziamento

Le prime anticipazioni che stanno circolando sulla manovra di bilancio confermano quanto andiamo scrivendo da tempo: il Governo Lega-M5S, non potendo investire molte risorse nella scuola, è costretto a costruire il proprio consenso con una operazione tutta basata sulla revisione della legge 107.
E così è ormai assodato che l’alternanza scuola lavoro sarà ridotta in modo significativo (con altrettanto significativi risparmi di spesa), saranno altresì cancellati sia gli ambiti territoriali sia la chiamata diretta.
Nelle ultime ore si è avuta la conferma che sarà anche azzerato il decreto legislativo 59/2017 sul reclutamento del personale docente della scuola secondaria; l’azzeramento avrà come conseguenza anche la cancellazione della cosiddetta “borsa lavoro” prevista per i docenti ammessi al percorso di formazione (con relativo ulteriore risparmio di spesa).
Difficile, per il momento, interpretare il significato della misura di tassazione forfetaria del 15% sulle lezioni private dei docenti che, come è noto, vengono svolte in larga misura in modo “familiare”: probabilmente si tratta di una disposizione introdotta per dimostrare all’opinione pubblica che il Governo non intende fare sconti a nessuno; ma è molto improbabile  che la misura possa davvero servire a far emergere il mercato sommerso delle lezioni private.
Nulla si sa, per il momento, di disposizioni molto attese dal mondo della scuola che però necessitano di risorse importanti per essere realizzate: il potenziamento dell’infanzia e il tempo pieno al sud potrebbero essere così rimandati ad un provvedimento successivo (con quali risorse non è però affatto chiaro).
Tutto questo senza considerare che sui contratti pubblici non ci sarà neppure un euro: nella migliore delle ipotesi ci saranno forse 5-600 milioni di euro per garantire che gli stipendi più bassi non perdano il cosiddetto elemento perequativo.
Ed è per questo che non è da escludere che, alla resa dei conti, nella manovra vengano inserite ancora alcune altre norme che, pur prevedendo qualche risparmio di spesa, potrebbero risultare però molto gradite al mondo della scuola, a cominciare dal ridimensionamento della rilevazione degli apprendimenti affidata all’Invalsi fino ad un ritocco verso il basso dell’importo della carta del docente.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Studenti-teppisti fotografano la terga dell’auto dei loro prof: l’obiettivo è accanirsi sulla carrozzeria? Parla la preside del liceo Salvemini di Bari

Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…

20/11/2024

Da manager docente precario, immesso in ruolo a 63 anni dopo un decennio di supplenze: un caso non raro

Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…

20/11/2024

Autonomia differenziata: la bocciatura della Corte costituzionale

La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…

19/11/2024

Bravate e reati: c’è una bella differenza

Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…

19/11/2024

Violenza sulle donne, Valditara: è legata al narcisismo dei maschi ma è anche una conseguenza dell’immigrazione illegale

Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…

19/11/2024

Supplenze tra due periodi interrotti da sospensione delle lezioni: quando spetta la conferma e quando la proroga del contratto

Il conferimento delle supplenze temporanee si attua mediante la stipula di contratti di lavoro a…

19/11/2024