La Commissione Bilancio della Camera ha concluso l’esame del disegno di legge sul bilancio 2018.
Per quanto riguarda la faccenda contratto, abbiamo visto che non c’è stato nessun sussulto finale. Nonostante ciò, il ministro Valeria Fedeli ha mostrato la propria soddisfazione in merito:“Le ultime novità inserite nella legge di bilancio alla Camera sono un altro importante tassello, un altro segnale significativo per i nostri settori, per tutta la filiera della conoscenza. L’investimento che stiamo facendo riguarda il futuro delle nuove generazioni e anche del sistema Paese. Si tratta di un investimento strategico per costruire una società ed una economia della conoscenza”.
In particolare, spiega Fedeli, “quello del precariato nell’AFAM è un tema storico su cui si attendono soluzioni da anni. Il pacchetto di misure e risorse approvato dalla Camera consentirà finalmente di dare una risposta che, insieme alle operazioni che stiamo mettendo in campo sul fronte dell’offerta formativa, e della statizzazione di alcune istituzioni AFAM, darà ulteriore qualità ad un settore di studi che il mondo ci invidia”.
Per le assunzioni AFAM, ci saranno 1 milione di euro per l’anno 2018, 6,6 milioni di euro per l’anno 2019, 11,6 milioni di euro per l’anno 2020, 15,9 milioni di euro per l’anno 2021, 17 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2026, 18,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027. Sbloccato il turnover: dall’anno accademico 2018/2019 i risparmi conseguiti grazie ai pensionamenti potranno essere tutti reinvestiti in assunzioni. Si prevede la trasformazione della graduatoria della legge 128 del 2013, utilizzabile sino ad ora solo per contratti a tempo determinato, in graduatoria nazionale ad esaurimento utile anche per il reclutamento a tempo indeterminato. In coerenza con quanto previsto dell’articolo 20 del decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 75 (decreto Madia), sarà possibile stabilizzare il personale docente con tre anni di servizio, negli ultimi otto anni accademici.
Per quanto riguarda l’Istruzione, gli emendamenti approvati prevedono anche la creazione di un’apposita sezione nel fondo da ripartire per l’attuazione dei contratti del personale delle amministrazioni statali (10 milioni nel 2018, 20 milioni nel 2019 e 30 milioni a decorrere dal 2020) per valorizzare, attraverso la contrattazione collettiva nazionale, le docenti e i docenti che si impegneranno particolarmente nella formazione, nella ricerca, nella sperimentazione didattica o che raggiungeranno particolari risultati nella diffusione nelle scuole di modelli di didattica per lo sviluppo delle competenze.
Via libera anche agli stanziamenti (+ 50 milioni nel 2018 e + 150 milioni a decorrere dal 2019) per continuare ad incrementare l’organico di diritto della scuola, quello stabile, riducendo l’organico di fatto, quello in deroga.
“Una misura – spiega Fedeli – che mette al centro la continuità didattica. A maggio, grazie ad uno specifico accordo con il MEF, abbiamo avviato l’operazione di riduzione delle cattedre coperte a tempo determinato che ci ha consentito, già quest’anno, di diminuire significativamente le supplenze lunghe. Abbiamo sempre detto di voler mettere al centro del sistema le esigenze delle studentesse e degli studenti. La continuità didattica rappresenta la base della qualità del sistema di istruzione. Bene, dunque, le misure inserite oggi alla Camera che ci consentono di andare esattamente in questa direzione”.
Previsti, poi, 50 milioni di euro per l’anno 2018 e 40 milioni di euro per l’anno 2019, per attribuire alle e ai docenti universitari in servizio alla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2018 e che lo erano anche tra il 1° gennaio 2011 e comunque entro il 31 dicembre 2015 un importo una tantum per compensare i mancati scatti stipendiali degli ultimi anni. La misura si aggiunge a quella già prevista nella legge di bilancio per gli scatti di anzianità delle e dei docenti universitari. Sempre alla Camera, su proposta del Governo, è stato inserito, come annunciato nei giorni scorsi dalla Ministra Fedeli, un emendamento a tutela delle ricercatrici a tempo determinato in maternità: a partire dal 2018, si prevede l’istituto della sospensione della durata massima dei contratti a termine durante il periodo di astensione obbligatoria di maternità, prorogando il termine di scadenza per un periodo pari a quello dell’astensione obbligatoria.
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