Abbiamo scritto in precedenza che la legge di bilancio 2018 sorride ai dirigenti scolastici, che avranno un aumento di 440 euro mensili, ignora quasi i docenti per i quali stanzia i fondi per l’aumento stipendiale di 85 euro lordi, mentre, ribadiamo, che il prossimo 13 novembre inizierà il tavolo di discussione per il rinnovo del contratto.
Ma i veri beffati sono gli ATA, che invece da questa storia non ricevono nulla, anzi, vengono dimenticati dalla manovra: sono saltate le assunzioni previste in una delle prime bozze della legge. Unica consolazione, sarà la possibilità di realizzare sostituzioni eliminando la deroga dei sette giorni, fin qui prevista. Il provvedimento è valido per gli assistenti amministrativi e tecnici assistenti; non è valido, invece, per i collaboratori.
Sul tema è intervenuta, fra gli altri, anche Alessia Petraglia, senatrice di Sinistra Italiana, che esprime le proprie perplessità: “Pieno sostegno agli insegnanti e al personale ATA che hanno deciso di scioperare. Per la scuola la Legge di Bilancio è solo un groviglio di parvenze e continua a ritenere il lavoro del personale ATA poco importante”.
Petraglia, riprende i dati delle perdite del salario del personale della scuola: “dopo quasi dieci anni di blocco contrattuale durante i quali i lavoratori della scuola hanno perso circa il 20% del salario reale, il governo annuncia che, col prossimo contratto, ad essi/e verrà restituito a mala pena il 3% (45-50 euro netti in media) e per giunta in un biennio, mentre per i presidi si prepara un aumento dieci volte tanto.
La senatrice, andando più nello specifico, si schiera dalla parte dei lavoratori ATA, che realmente, sembrano essere i veri esclusi dalla legge di bilancio 2018: “il personale ATA viene preso in giro: infatti, né si prevedono stabilizzazioni, né chissà quali miglioramenti per la copertura delle supplenze. Noi come Sinistra Italiana abbiamo presentato proposte per ripristinare i posti tagliati negli ultimi anni e introdurre l’organico di potenziamento nella scuola dell’Infanzia relegata alla cenerentola dell’Istruzione”.
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