La legge contenente disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di ieri, 30 maggio. Il provvedimento entrerà in vigore dal prossimo 14 giugno.
Il provvedimento prevede una delega legislativa al governo per l’adozione di disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo entro un anno dalla data di entrata in vigore. Prevista l’assistenza psicologica e giuridica delle vittime di atti di bullismo e cyberbullismo e ai loro parenti, il numero Emergenza infanzia 114 accessibile gratuitamente e attivo h24, l’adozione da parte delle scuole di un codice di prevenzione e dello psicologico di sostegno.
Come riporta Ansa si prevede l’istituzione, entro 30 giorni, di un tavolo tecnico al ministero dell’Istruzione che redige un piano di azione per il contrasto di bullismo e cyberbullismo con una serie di linee guida che tutti gli istituti scolastici adottano attraverso un proprio codice interno. Le scuole istituiscono anche un tavolo di monitoraggio con rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore.
Istituita inoltre, il 20 gennaio, giorno di nascita di Willy Monteiro Duarte, vittima di un pestaggio a settembre 2020 e medaglia d’oro al valor civile, la Giornata del rispetto.
Ecco le dichiarazioni del primo firmatario della legge, Devis Dori, di Alleanza Verdi Sinistra, in aula: “Il ddl approvato affonda le sue radici nella scorsa legislatura, in una proposta di legge a mia prima firma depositata nel gennaio 2019, poi approvata alla Camera il 29 gennaio 2020: in quel caso, però, l’iter si bloccò al Senato. All’inizio di questa legislatura, quindi l’ho immediatamente ripresentato e ne ho chiesto la trattazione con urgenza. Si tratta quindi del compimento di oltre 5 anni di lavoro.
Il fatto che il testo sia stato approvato all’unanimità è un ulteriore motivo di orgoglio sia perché sono stato in grado di mediare anche tra le diverse posizioni dei gruppi parlamentari sia perché mandiamo al Paese un messaggio di compattezza della politica su un tema così importante. Possiamo dire ai nostri giovani, ai nostri studenti, che non sono soli, che lo Stato se ne fa carico e cerca di fornire tutti gli strumenti possibili.
Con questa legge vengono potenziati tutti gli strumenti attivabili contro il bullismo, che sono 5: prevenzione, contrasto, emersione, monitoraggio, sensibilizzazione. Certamente il primo strumento deve essere sempre la prevenzione, coinvolgendo ragazzi minorenni, quindi agendo sugli aspetti educativi: ma, come sappiamo, qualcosa potrebbe sempre sfuggire alle maglie della prevenzione. La vera sfida allora è l’equilibrio tra prevenzione e contrasto. Il contrasto si attua attraverso una sanzione che, però, deve essere soprattutto di natura rieducativa, in ambito amministrativo e non penalistico. Alla prevenzione e al contrasto dobbiamo però dare sempre più centralità a un terzo elemento: la emersione degli episodi di bullismo. Cioè, far emergere questi episodi tempestivamente, prima che sfocino in qualcosa di più grave. A questi elementi ne aggiungo un altro altrettanto importante: il monitoraggio del fenomeno. È infatti fondamentale avere una fotografia esatta di questo fenomeno, per poter pensare di intervenire efficacemente ed adeguatamente. Infine la sensibilizzazione, cioè efficaci iniziative comunicative e pubblicità progresso.
Tutto ciò verso una piena consapevolezza di cosa sia il bullismo. Solo quando si dà il nome giusto a ogni cosa è possibile intervenire efficacemente. E, devo ammettere, che oggi i nostri ragazzi, i nostri studenti, hanno un livello di consapevolezza maggiore su cosa sia il bullismo rispetto alle precedenti generazioni, che invece – purtroppo – spesso – lo riconducevano ancora all’ambito dello scherzo, della ragazzata, o – peggio ancora – del ‘l’abbiamo fatto tutti’. Invece il bullismo va definito per quello che, cioè violenza.
“Questo legge ci lascerà in ogni caso in eredità un ulteriore impegno e dovere nei confronti dei nostri giovani: noi finora abbiamo studiato gli strumenti per prevenire e contrastare il bullismo. Ma poi dovremo compiere un ulteriore step. Lavorare sugli effetti psicofisici causati dal bullismo. Quali sono gli effetti del bullismo sulla vittima? Quali le ferite? Come si rimarginano – se si rimarginano – quelle ferite? E allora dovremo, ad esempio, indagare ad esempio il rapporto fra bullismo e i disturbi del comportamento alimentare. Il bullismo, causando una sofferenza psicologica profonda, può contribuire allo sviluppo di una patologia alimentare, in quanto essa è espressione di un dolore ed è un meccanismo di difesa dallo stesso. Il bullismo, quindi, pur non essendo l’unico fattore, può certamente contribuire in modo significativo a sviluppare un Disturbo Alimentare. Secondo uno studio il 65% delle persone con disturbi alimentari afferma che il bullismo ha contribuito alla propria condizione. L’insorgenza di patologie alimentari è particolarmente frequente nei bambini e negli adolescenti che sono stati vittime di bullismo per il loro corpo e la loro forma fisica.
“Proteggere le vittime di bullismo, non significa abbandonare i bulli, ma proteggere i bulli stessi dal disagio che manifestano con i propri atti violenti. Chiunque potenzialmente può provocare dolore agli altri, riconoscerlo è il primo passo per sapersi fermare in tempo utile. Per vincere questa sfida bisogna combattere l’anticultura del preconcetto, dello stereotipo, della perfezione a tutti i costi. Dobbiamo dire con forza che il bullismo non è un gioco, non è uno scherzo, ma è violenza che lascia ferite profonde.
La causa di qualsiasi forma violenza è l’ignoranza, l’indifferenza, l’omertà, i pregiudizi. E per tutto questo c’è una sola soluzione: la cultura. Cultura della legalità, cultura del rispetto. Se con questo lavoro saremo riusciti a salvare anche solo un ragazzo, una ragazza, allora vorrà dire che avremo fatto il nostro dovere. Ce l’ho messa tutta e ne è valsa la pena”.
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