C’è una curiosa idea di democrazia parlamentare, nel nostro Paese.
Basta vedere cosa sta accadendo a proposito della proposta di legge delega in materia di istruzione per rendersene conto.
I sindacati si sono già schierati contro, praticamente “a prescindere”, senza ancora conoscere con precisione il contenuto della proposta.
Ora, bisogna intendersi: la libertà di critica e di dissenso va assolutamente garantita e quindi è legittimo che sindacati, movimenti e chiunque altro manifesti e protesti.
Ma c’è un punto che lascia davvero perplessi.
I sindacati (non tutti per la verità) stanno parlando di un vero e proprio “colpo di mano” finalizzato a scardinare una volta per tutte il sistema scolastico nazionale.
Francamente questa posizione ci sembra piuttosto curiosa.
A noi sembra che in una democrazia parlamentare sia del tutto normale che le proposte di legge vengano presentate in parlamento e lì discusse. Se le forze di maggioranza vogliono presentare una legge delega su questo o quell’argomento, devono forse chiedere l’autorizzazione ai sindacati?
Con tutto il rispetto dovuto alle organizzazioni dei lavoratori, ci sembra del tutto evidente che il Parlamento è autonomo e libero di presentare le proprie proposte; ovviamente i sindacati, per parte loro, sono altrettanto libere di protestare ed eventualmente di organizzare manifestazioni di protesta e quant’altro.
Ma parlare di “colpo di mano” ci sembra eccessivo e fuori luogo.
Se poi andiamo a leggere le materie di cui si dovrebbe occupare la legge delega, c’è da restare senza parole.
Sarebbe un “colpo di mano” pensare ad una revisione delle disposizioni in materia di organi collegiali? Forse i sindacati dimenticano forse che le norme attualmente in vigore sono esattamente quelle del 1974 che erano già vecchie allora.
C’è poi la questione, delicata e complessa, dello stato giuridico del personale che – per la verità – neppure le norme sulla privatizzazioni del rapporto di pubblico impiego hanno mai demandato in toto alla contrattazione nazionale.
Forse una lettura/rilettura della legge delega 421 del 1992 potrebbe servire a dirimere più di un dubbio.
Senza dimentica che, piaccia o non piaccia, il decreto n. 150/2009 e la legge delega da cui esso aveva avuto origine (la n.15/09) hanno modificato in qualche misura il rapporto fra legge e contratto.
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