Personale

Legge di Bilancio 2019, spunta una norma per tassare le lezioni private

Il governo lavora senza sosta per la prossima Legge di Bilancio.

Mercoledì prossimo, secondo fonti governative, il testo dovrebbe arrivare in Parlamento.

La manovra è chiusa e dovrebbe arrivare solo alcune correzioni nelle prossime ore.

Circola una nuova bozza: oltre ai provvedimenti sul reddito di cittadinanza e al superamento della Legge Fornero, tramite la quota 100, (due fondi da 9 miliardi per il reddito e di 6,7 miliardi per le pensioni, ci sarebbe spazio, ovviamente, anche per scuola e università.

Oltre ai tagli, così come già segnalato da La Tecnica della Scuola, ci sarebbe una novità. In tema di pressione fiscale, secondo le ultime indiscrezioni, entrerebbe una proposta che istituisce un’imposta al 15% per gli insegnanti su quanto percepito da lezioni private e ripetizioni.

Dal primo gennaio 2019, “i dipendenti pubblici che svolgono l’attività di insegnamento a titolo privato”, ferme restando le norme su incompatibilità, il cumulo di impieghi e incarichi di cui all’articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, “comunicano alla propria amministrazione di appartenenza l’esercizio di attività extra professionale didattica ai fini della verifica di eventuali incompatibilità”, si legge nella bozza di legge di bilancio datata 29 ottobre.

“L’imposta è versata entro il termine stabilito per il versamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Per la liquidazione, l’accertamento, la riscossione, i rimborsi, le sanzioni, gli interessi ed il contenzioso ad essa relativi si applicano le disposizioni previste per le imposte sui redditi”, prosegue la norma.

“Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità per l’esercizio dell’opzione di cui al comma 1 nonché del versamento dell’acconto e del saldo dell’imposta sostitutiva”. 

Bonus per assunzioni 110 e lode e under 35

Spazio anche a un bonus per assumere le “giovani eccellenze”, ovvero un incentivo per le assunzioni di laureati o dottori di ricerca consistente nella decontribuzione fino a 8mila euro per 12 mesi.

Lo sgravio è limitato all’assunzione a tempo indeterminato di laureati con 110 e lode (in corso) o dottori under 35. Stanziamento di 35 milioni per il biennio 2019-2020.

4,2 miliardi per rinnovo dei contratti nella Pubblica Amministrazione

Per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione posti a carico del bilancio statale il Governo stanzia nel complesso 4,2 miliardi per il prossimo triennio.

“Per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico – si legge nella bozza – sono stanziati 1,1 miliardi per il 2019, 1,425 nel 2020 e 1,775 miliardi nel 2020″.

Le risorse aumentano rispetto alla bozza precedente.

Andrea Carlino

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