Nella giornata di ieri, mercoledì 23 ottobre, la legge di bilancio 2025 è approdata in Parlamento: dopo l’okay del Consiglio dei Ministri e la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il testo della manovra è ora pronto per la presentazione alle Camere.
Diverse sono state le polemiche sui tagli che il Governo Meloni ha applicato ai comparti pubblici, scuola compresa. Ma vediamo le dieci misure più importanti riguardanti proprio la scuola.
La Carta del docente sarà estesa anche ai docenti precari con supplenza annuale su posti vacanti e disponibili. Inoltre, l’importo nominale della Carta sarà annualmente ridefinito in base al numero dei docenti aventi diritto.
A partire dall’anno scolastico 2025/2026, la dotazione organica sarà ridotta di 5.660 posti per il personale docente e di 2.174 posti per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
Per incentivare la natalità, dal 1° gennaio 2025 sarà riconosciuto un contributo una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato, destinato alle famiglie con ISEE inferiore a 40.000 euro. L’importo, non incluso nel reddito complessivo, verrà erogato il mese successivo alla nascita o adozione. Il beneficio è riservato ai figli di cittadini italiani, UE o di Stati non UE con permesso di soggiorno di lungo periodo, permesso di lavoro superiore a sei mesi o per motivi di ricerca, purché residenti in Italia.
Esteso a tutti (e non solo più a quanti hanno un altro figlio di età inferiore a 10 anni) e reso strutturale il bonus nido previsto a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un Isee fino a 40mila euro. Confermata anche l’esclusione dell’assegno unico del computo dell’Isee per la richiesta dell’agevolazione.
Per le pensioni minime, a completamento degli interventi transitori finalizzati a contrastare le tensioni inflazionistiche, il testo della legge di bilancio depositato alla Camera dispone che le parole «dicembre 2024» siano sostituite da «dicembre 2026» e le parole «di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024» siano sostituite da «”2,7% per l’anno 2024, 2,2% per il 2025 e 1,3% per il 2026». L’importo dell’assegno per la minima dunque il prossimo anno dovrebbe attestarsi a 617,9 euro al mese.
Anche per il prossimo anno è previsto il bonus per le mamme lavoratrici con due figli e reddito fino a 40mila euro. Si tratta di un parziale esonero contributivo per lavoratrici dipendenti e autonome non in regime forfettario, madri di due o più figli. L’esonero dura fino al decimo anno di età del figlio più piccolo, e dal 2027, per madri di tre o più figli, fino al diciottesimo anno. Il limite di spesa è di 300 milioni di euro annui, con modalità definite da un decreto del ministro del lavoro e dell’economia.
Per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27 la manovra stanzia 10,855 miliardi in tre anni. In particolare per il triennio 2025-2027 – si legge nel testo – gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico sono complessivamente determinati in 1.755 milioni di euro per l’anno 2025, 3.550 milioni di euro per l’anno 2026 e 5.550 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.
La bozza del secondo comma dell’articolo 84 della legge di bilancio prevede un rinvio al 31 dicembre 2025 per l’attuazione di una misura sulla scuola precedentemente fissata al 2024. Questa norma riguarda il concorso per dirigenti tecnici, già definito come cruciale per migliorare la qualità del sistema scolastico dal Ministro Valditara. Nonostante l’impegno del Governo ad affrontare la questione, il rinvio riflette difficoltà nel mantenere le promesse fatte. Nel frattempo, il Ministero dell’Economia sembra disposto a rimandare, con un risparmio di fondi derivante dal ritardo nell’attuazione.
È stato istituito un fondo con una dotazione di 122 milioni di euro per il 2025, 189 milioni di euro per il 2026 e 75 milioni di euro annui dal 2027 per valorizzare il sistema scolastico. Con una nota il MIM spiega che questi fondi saranno destinati a un piano di stabilizzazione per i docenti di sostegno e per l’attività dei docenti tutor e orientatori.
Entro il 15 febbraio 2025, sarà effettuata una revisione dei criteri e dei parametri per definire le dotazioni organiche del personale scolastico, per allineare le risorse alle necessità del sistema.
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