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Legge di bilancio 2025, Manzi (Pd): “Rinnovo del contratto, tagli agli organici, tempo pieno: mancano tanti temi centrali”

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La Legge di bilancio 2025 è ufficialmente in Gazzetta Ufficiale. La legge porta il numero 207 ed è stata pubblicata, per motivi di massima urgenza, senza nessuna nota. In un supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2025, la legge sarà ripubblicata in modo completo.

La diretta della Tecnica risponde live

Nel corso della diretta della Tecnica risponde live del 27 dicembre scorso, la responsabile scuola del Pd Irene Manzi si era così espressa sulla Legge di bilancio:

“Purtroppo resta quel giudizio abbastanza deludente rispetto alla manovra che avevamo già notato nel momento in cui era stata licenziata dal Consiglio dei Ministri ed era arrivata alla Camera. Siamo soddisfatti dell’aumento di 100 unità negli uffici scolastici regionali, nessuna assunzione, certamente le strutture burocratiche del Ministero ne hanno bisogno ma sembra che questo personale sarà utilizzato essenzialmente per le problematiche legate appunto burocratiche particolari legate al tema delle gite scolastiche, noi avremmo preferito su questo tema (l’abbiamo anche posto prima che fosse deliberata la proroga appunto dell’esenzione da parte dell’Anac) un intervento più strutturale su questo problema, che aiutasse le scuole anzichè considerarsi escluse dal tema della Stazione appaltante qualificata”.

“Ma i temi più centrali appunto che mancano in questa Legge di bilancio sono quelli relativi al rinnovo del contratto, non sono state reperite risorse aggiuntive anche in linea un po’ con quelle che erano le sollecitazioni che provenivano dai sindacati rispetto all’atto di indirizzo presentato dal Ministero nella scorsa estate e poi il tema del taglio all’organico dei docenti, solo rinviato purtroppo, quindi il problema in realtà è solo spostato in avanti di un anno, il tema relativo al personale ATA resta un taglio pesante di più di 5.000 docenti di organico di potenziamento, esponenti della maggioranza hanno giustificato questa misura come una misura di razionalizzazione in realtà che farà funzionare meglio la scuola, in realtà pensiamo che togliere docenti anziché affrontare un tema anche di progressiva stabilizzazione o di progressivo tema appunto relativo anche al precariato non sia un modo per far funzionare meglio la scuola, tutt’altro”.

“Forse andrebbe affrontato un tema legato al tempo pieno legato a come valorizzare anche una didattica più personalizzata con i docenti presenti e vediamo che in questa legge di bilancio manca sostanzialmente un orizzonte perché oltre al taglio degli organici, al taglio delle risorse finanziarie, il taglio per esempio di quelle che erano le risorse che erano state presentate e disposte per il decreto Caivano, quasi 28 milioni di euro che non sono stati sottratti e che erano stati utilizzati tra l’altro per i programmi di agenda Sud che quindi che destino avranno in questo caso come il taglio del resto al fondo per la povertà educativa, noi avevamo proposto in realtà con i nostri emendamenti alla Legge di bilancio di affrontare innanzitutto, di rivedere la decisione in materia di organico del resto dell’organico di potenziamento e quindi il taglio che la stessa Corte dei Conti in audizione tra l’altro aveva evidenziato come una misura molto critica i cui effetti dovevano essere attentamente ponderati prima di essere messi in atto”.

“Avevamo chiesto di affrontare un tema importante legato al Welfare per esempio a sostegno delle famiglie a sostegno degli studenti, quindi il tema relativo al caro libri, il tema relativo al caro trasporti, alle mense, quell’emendamento che ha una dotazione, quella previsione del fondo per la povertà alimentare che ha una dotazione molto bassa, minimale se vogliamo rispetto a quella che era la proposta iniziale, però affronta un tema importante, quello della mensa come diritto pubblico essenziale pone un tema in importante e poi una piccola cosa positiva voglio evidenziarla anch’io, devo dire c’è stata una convergenza grazie a un emendamento firmato da tutte le forze di opposizione finanziato anche con le risorse del fondo parlamentare a disposizione del Partito Democratico, il fondo per il supporto psicologico a scuola. Si parte con una dotazione appunto di 10 milioni di euro per il prossimo anno e 18  milioni e mezzo a partire dal 2026 per rendere più organici strutturali, quelli che sono appunto dei servizi di supporto psicologico a favore della comunità scolastica degli studenti della comunità appunto dei docenti del personale dei dirigenti scolastici e delle famiglie per affrontare un tema importante in questo caso che è quello della prevenzione anche del disagio psicologico anche con l’obiettivo strutturale di lavorare per esempio nei team creare anche dei Team multidisciplinari in questo senso proprio per far sì che a scuola si possa vivere serenamente e si possano soprattutto prevenire quegli episodi di disagio che spesso possono anche finire in episodi di bullismo di violenza”.