Legge di Bilancio al giro di boa: nel pomeriggio di mercoledì 14 la Commissione Bilancio dovrebbe entrare nel merito delle diverse disposizioni previste dalla manovra.
In questi ultimi giorni il Governo, in accordo con i presidenti delle Commissioni della Camera ha lavorato per definire quanti e quali emendamenti sarebbe stato possibile esaminare.
Inizialmente le proposte di modifica erano almeno 3mila, poi con un po’ di colpi di accetta si è scesi a 450 in tutto, 250 dell’opposizione e 200 della maggioranza (95 di FdI, 55 della Lega, 40 di FI e 10 di Noi Moderati).
Ovviamente questo non significa che le 450 proposte di modifica possano essere accolte.
Verranno certamente scartati tutti gli emendamenti che prevedono ulteriori spese perché il MEF ha già fatto sapere che per le modifiche ci sono non più di 400 milioni a disposizione, una inezia a paragone con le richieste più che miliardarie delle forze politiche.
Per quanto riguarda la scuola è molto difficile che possano esserci novità.
Sui temi del precariato, per esempio, non ci sarà nulla nonostante i proclami fatti nel corso della campagna elettorale.
Niente da fare quindi per una eventuale proroga del cosiddetto “organico covid”.
Sulla questione dei vincoli alla mobilità sembra esserci un vivace “dibattito” all’interno della maggioranza e non sarà facile trovare una sintesi anche se l’operazione non dovrebbe avere costi per le casse dello Stato.
Nelle ultime ore si è parlato di una sorta di “sanatoria” per risolvere il pesante e complicato contenzioso relativo all’ultimo concorso per dirigenti scolastici.
Per quanto riguarda gli annunci fatti in campagna elettorale da alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia a proposito di un probabile “ridimensionamento” delle rilevazioni degli apprendimenti da parte dell’Invalsi non si sa nulla, ma è molto probabile che non ci saranno misure in merito.
E’ quasi certo, infine, che l’articolo 99 del disegno legge, relativo al dimensionamento della rete scolastica, resterà pressoché intatto. Così come dovrebbe restare intatta la disposizione che stanzia 150 milioni di euro per la valorizzazione della professionalità docente.